lunedì 31 ottobre 2011

Analogie inquietanti

Tranquilli, non è il titolo di un film horror, anche se siamo a Halloween (per chi ha in simpatia questa immane cazzata da film americani di serie B).

Oggi pomeriggio girovagavo nel web, e di pagina in pagina, di link in link, ho trovato questo documento, tutto sommato abbastanza recente.

Una rapida sfogliata è stata sufficiente a notare le analogie tra la situazione descritta dall'autore, riferita ad un particolare caso appenninico, e le vicende che ci sono note.

Analogia non riferita al caso Piazzatorre in sé, ma al contesto generale entro cui avviene, guarda caso un contesto per molti aspetti analogo a quello di una località distante circa 470 km (in linea d'aria).

Le prime quindici pagine sono quelle che ci interessano più da vicino.

Attendiamo fiduciosi i commentatori che ci accusano di crociate contro lo sci. Fin troppo facile replicare loro che sarebbe tempo imparassero a guardare la luna e non il dito che la indica.

lunedì 24 ottobre 2011

Nil desperandum!

@ ing. Paolo Landoni: a "semper fidelis", pijate 'sto titolo!

Mai disperare.
Slayer dixit.

E di Slayer/Bonetti si potran dire forse tante cose, non so, ma di certo è uno che si mette in gioco in prima persona.

domenica 23 ottobre 2011

Semper fidelis

Come altro definire gli inesausti sostenitori di Piazzatorre, se non col motto che stava a indicare l'eterna fedeltà a un capo militare o agli imperatori romani?

E' un complimento, beninteso, non uno sfottò, vale un po' per i frequentatori del forum vallare, ma un po' anche per noi, fidelis anche se con un punto di vista diverso.

In questo momento di percepibile sbando è positivo che le voci non tacciano, che le proposte continuino ad essere avanzate. Purtroppo ciò vale anche per quelle proposte indigeribili che vogliono il disboscamento della Tagliata come contropartita all'impegno finanziario di chicchessia.

Un chicchessia c'è già stato però, e abbiamo visto come sta finendo. A costo di perderci la voce, continuiamo a ripetere che non si può pensare di affidare il rilancio TURISTICO a chi di mestiere fa ben altro. Una gamba rotta la fate curare da un ortopedico o da un oculista?

Caro Skiwegger, la questione non è "inverno vs estate", è "intero anno o nulla", non c'è inverno senza estate e viceversa! Il passato non vi ha insegnato proprio nulla?

Nessuno pensa che passare da un estremo all'altro sia una soluzione sensata, ma sarebbe ora che la si piantasse di pensare che salvando la pratica dello sci si salva un paese: GLI SCIATORI NON SONO PIAZZATORRE, sono solo un ingrediente della torta. Chi vuole il rilancio degli impianti a tutti i costi lo vuole solo per soddisfare una sua voglia, non perché crede che un paese di montagna abbia il diritto di VIVERE senza essere costretto a sopravvivere della sua elemosina "generosamente" elargita nel corso di qualche fine settimana.

P.s., questione campo da tennis di via Centro: ricordo male o è di proprietà privata? Perché l'idea di eliminarlo e sostituirlo con un parchetto giochi è buona, ma se l'area appartiene al Bar o al condominio, c'é ben poco da sperare.

giovedì 20 ottobre 2011

Chi troppo vuole...


Mi raccomando, correte a dare la colpa a Legambiente, a Salviamopiazzatorre, alla Strega Bacheca e a Paperoga.

Fate pure, no problem, ma subito dopo vedete di accendere il cervello, sotterrare la cazzuola e il fratazzo, e riflettere una buona volta sulle vaccate che avete propagandato e difeso per anni.

sabato 15 ottobre 2011

Della droga edilizia e degli investimenti farlocchi - 2

Il post precedente ha dato modo ai lettori di commentare parecchio sui cosiddetti "investimenti" messi a rischio dalle note vicende piazzatorresi.

Cerchiamo di mettere un punto fermo: un investimento, lasciamo perdere se in beni mobili o immobili e restiamo al concetto base, per essere tale deve avere dei requisiti minimi in assenza dei quali passa dalla categoria, appunto, investimenti, a quella "speculazioni maldestre" (ovvero destinate nella maggior parte dei casi a determinare perdite).

Quali sono questi requisiti minimi:
  1. pianificazione. Non si investe in base a un entusiasmo del momento, ma solo sulla base di un preciso obbiettivo che....
  2. ...deve essere chiaro in termini di rendimento. Quanto intendo realizzare lo devo (quanto più ragionevolmente possibile, cioè attraverso un calcolo attendibile) sapere oggi, non sperare di saperlo in un futuro ignoto.
  3. tempi stabiliti. Devo decidere prima di investire, quanto tempo dovrà durare l'operazione.
  4. piano B. Lo scenario d'investimento può cambiare per effetto di dinamiche esterne non governabili, quindi, devo avere pianificato all'origine anche quali misure correttive introdurre.
  5. accettazione del rischio. Investire comporta un rischio variabile, tanto più alto quanto maggiori sono i fattori che influenzano il valore del capitale da investire o il suo possibile rendimento.
Posso dire che nei pianti greci di quelli che lamentano il deprezzamento della loro amata seconda / terza / quarta casa, non vedo una sola riflessione circa i cinque punti sopra elencati ma l'ennesima lagna italica che tutto riconduce a colpe altrui e ingiustizie umane o divine?

Circa un anno fa, Paolo vi aveva già illustrato attraverso questo post perché l'acquisto di una casa NON è un investimento se la casa è la prima, quella dove abitate, figuriamoci se è la seconda. Io mi limito a ribadire che un investimento, in beni mobili come in beni immobili, è tale quando è svolto a livello professionale o (nel caso del trading mobiliare) almeno inizialmente avvalendosi di consigli professionali.

L'agenzia immobiliare "investe" nella propria attività, ovvero sulle proprie competenze e abilità, e solo indirettamente sull'immobile che compra o vende, in quanto ricava il proprio reddito sull'intermediazione.
L'impresa di costruzioni "investe" anch'essa indirettamente sulle case e sugli appartamenti che costruisce, nel senso che più capacità produttiva detiene e più abile è nel marketing, più immobili vende. Non a caso spesso e volentieri le imprese vendono direttamente.
Le banche e le finanziarie "investono", indirettamente anche loro, sugli immobili di cui finanziano la costruzione o l'acquisto. In realtà investono sulle garanzie offerte dal contraente del prestito, ovvero sulla sua capacità di restituirlo con gli interessi; non sono affatto felici di entrare in possesso di immobili di cui spesso non sanno che fare se non tentare di vendere il più in fretta possibile.
I Comuni "investono" sui permessi di costruire perché, nella loro cecità (ovvero nella vista corta, limitata al mandato amministrativo) non si rendono conto che spesi gli oneri di urbanizzazione, con la sola ICI si fa pochissima strada.

Chi resta allora a "investire" davvero su case e appartamenti? Gli illusi, ovvero gli acquirenti, felici di avere un "capitale". No, il capitale ve lo siete spesi per comprare muri e pavimenti. Speso, capito? Non l'avete più. Avete immobilizzato liquidità, senza alcuna certezza sulla reversibilità dell'azione nel medio-lungo termine, ma soprattutto senza certezza della sua remuneratività.

Non avete investito un bel nulla, avete semmai, e di questo è bene siate consapevoli, soddisfatto un desiderio, rinvigorito la vostra sicurezza psicologica, comprato uno status symbol. Stop.
Se questo è un investimento, allora sappiate che lo è anche giocare ai cavalli.
Ma se chi gioca ai cavalli accetta il rischio di perdere tutto quel che gioca, perché voi non accettate che la vostra seconda casa, dopo uno o cinque o dieci o venti anni e più, valga meno di quando l'avete comprata?

giovedì 13 ottobre 2011

E ovviamente...

...per gli irriducibili concrete addicted lo sci è l'unica ancora di salvataggio del loro prezioso "investimento" immobiliare (leggasi la seconda o terza casa) in quel di Piazzatorre.

Così si deduce dagli ennesimi sproloqui nel forum vallare.

Vagli a spiegare che la casa è un affare per l'impresa che la costruisce e per l'agenzia immobiliare che la vende.

Se volete investire affidatevi a una banca svizzera o monegasca. Per il resto spendeteveli che avete tutto da guadagnarci.

lunedì 10 ottobre 2011

Chinese box

Caro Paolo, eccomi pronta a rispondere alla tua domanda.
Ebbene sì, Alta Quota Srl esiste ancora, è viva e lotta. Non proprio insieme a noi, diciamo.

Ha sede dove l'aveva: Telgate (BG), via Divisione Acqui n. 14/A. Le novità, si fa per dire, stanno nella proprietà: Manenti non compare più come amministratore, e ciò sembra confermare ciò che si sapeva. 

Quel che, forse, non tutti sanno, è che Vigani non è stato con le mani in mano. Ora Alta Quota ha ben tre proprietari. Vigani, amministratore unico dal 7 ottobre 2010, col 20% di quote societarie, poi due società: La Vedetta Srl, con sede a Credaro (BG) in via Roma 50/R, titolare del 60% delle quote societarie, e la Dama 17 Srl, con sede a Telgate, in via Divisione Acqui n. 14/A, titolare del restante 20% delle quote. 

E' affollato questo indirizzo di Telgate, infatti ci trova sede anche la Valle dell'Olmo Srl, vi dice nulla? 

Comunque, ciò che interessa forse di più è il bilancio della premiata società, approvato nell'assemblea del 28 giugno 2011 (presidente Vigani, segretario Manenti) dopo che la prima assemblea del 29 aprile 2011 era andata deserta in quanto trascorsa un'ora dalla convocazione non si erano presentati gli altri soci oltre a Vigani.
 
Bilancio della Alta Quota Srl al 31 dicembre 2010
(faccio sintesi eh, non posso postare otto pagine di numeri) 
nello stato patrimoniale, all'attivo troviamo immobilizzazioni totali per 1.225.129 €. La voce è prevalentemente composta da immobilizzazioni finanziarie (1.116.973 €), quelle per terreni e fabbricati ammontano a 59.100 €, quelle per impianti e macchinario a 44.886 €. 
L'attivo circolante è risibile, non sto manco a citarlo. 

Le voci passive, lasciando perdere quelle patrimoniali, sono prevalentemente costituite da debiti verso altri finanziatori, e ammontano a 966.950 €. Vi sono poi debiti verso fornitori (107.662 €), altri debiti (116.111 €), per un totale di 1.190.723 € (nell'esercizio 2009 erano 1.282.723 €). 

Il conto economico (anche qui faccio sintesi) ha visto ricavi per 152.800 €, costi per 178.782 € (106.867 € per il personale, ovvero salari e stipendi. Si noti che nella "nota integrativa al bilancio 31.12.2010", si specifica che "non vi sono dipendenti assunti dalla società"). 

La perdita d'esercizio ammonta quindi a 25.982 €, ai quali si aggiungono altri oneri che non sto a specificare, per una perdita totale di 27.904 €. 
In tutto questo, il compenso per l'amministratore, ammonta a 57.000 €. 

Questo è quanto. Dimenticavo, prima che qualche fenomeno denunci la violazione di qualche segreto e invochi a sproposito la privacy, informo che tutto quanto sopra riportato è contenuto in un bilancio societario approvato, atto pubblico disponibile a chiunque. Chiunque, chiaro?

sabato 8 ottobre 2011

Antichi vizi

Il post precedente ha suscitato parecchi commenti, non tanto sul tema che poneva all'attenzione, il consumo di suolo, quanto su ciò che potrebbe succedere in quel di Piazzatorre tra qualche mese.

Quel che ho notato è che ancora una volta i commenti traggono origine da presunzioni più che da notizie ufficiali, ma soprattutto che chi diffonde notizie non ufficiali lo fa a titolo ignoto.

Mi spiego.

Più volte è stato nominato Ezio Berera. Parrebbe sia stato lui a rispondere al telefono a chi ha chiesto notizie circa l'apertura degli impianti. Se non ricordo male Berera ricopriva l'incarico di direttore generale dell'Alta Quota S.r.l.

Oggi parla in tale veste? O che altro? E perchè il DG di Alta Quota, ammesso che tale società esista ancora e nella stessa forma (Mara, urge tua visura camerale!) risponde per Piazzatorreski?

Ma andiamo avanti. Sul forum vallare Slayer/Gaetano Bonetti fornisce notizie circa ciò che sarebbe in corso riguardo gli impianti.

Bonetti è consigliere comunale, oltre che albergatore e forumista. In che veste fornisce notizie? O meglio, si accorge che un consigliere comunale che parla in veste non ufficiale, dà l'impressione che il Comune non voglia o non sappia, o non possa, esprimersi ufficialmente come, invece, dovrebbe?

Se il Comune è impegnato in una trattativa per l'acquisto degli impianti lo dica con un comunicato ufficiale del Sindaco, mi sembra una ineludibile questione di trasparenza e di correttezza pubblica.

sabato 1 ottobre 2011

Poi non dite che i cattivi siamo noi

Anzi, fate di meglio, non dite che i cattivi sono quelli che segnalano i problemi, o finite per far la parte di quelli che al posto della luna guardano il dito.

Questo tema è sempre più all'attenzione dei media, nella nostra beneamata regione. Che dite, ci sarà pure il suo bel perché, o no?

E non crediate che riguardi solo "la bassa", no no no! Riguarda tutto, ma proprio tutto il territorio regionale, quindi, quando vi accingerete a votare (perché prima o poi si vota) il prossimo sindaco, il prossimo presidente della Regione provate e riflettere non su quello che vi promettono, ma su quello che hanno fatto per il territorio in cui vivete, per la qualità della vostra vita.

E ricordatevi che chi vota per un idiota non può che essere idiota egli stesso.