Nella casella di posta salviamopiazzatorre@gmail.com é arrivata una breve mail, firmata, con richiesta di pubblicazione e di indicare solo le iniziali dell'autore.
Ne incollo il testo così com'é, ma faccio seguire a esso una mia postilla.
"Buongiorno, sono M.T., abito a Rivolta d'Adda, sono proprietario di un piccolo appartamento a Piazzatorre. Tornato da là poche ore fa dopo una settimana di vacanza, devo dire che nonostante il tempo incerto e temperature più primaverili che estive, me la sono goduta davvero: non ho mai fatto così tante escursioni (sette!) in così poco tempo come quest'anno dopo quindici anni di assidua frequentazione.
Ho riscoperto sentieri già percorsi e ne ho provati di nuovi (non solo a Piazzatorre ovviamente), ho apprezzato così tanto la tranquillità dei giorni feriali che mi davano sin fastidio i frequentatori del fine settimana.
E non ho sofferto la mancata attivazione degli impianti, certo, avrei preferito evitare anche la salita a piedi lungo la strada che porta al Gremei, ma l'ho fatta e sono ancora vivo! Forse non é necessario immolarsi per acquistarli, Piazzatorre vale anche senza, é la nostra testa che deve cambiare!".
Gentile M., come Lei sa qui ospitiamo le opinioni di tutti e quindi la sua lettera é benvenuta.
Lei é un escursionista, il Suo punto di vista é "particolare", appartiene a chi ha scelto un modo diverso, più naturale direi (nel senso di contatto con la natura) per vivere la montagna.
Apprezzo e sono lieto Lei abbia gioito della vacanza a Piazzatorre, ma devo anche dirle che non concordo appieno con una prospettiva di abbandono degli impianti di risalita a un destino di dismissione.
La montagna può ospitare tutti, e se vuole sopravvivere DEVE ospitare tutti, anche chi per pigrizia o magari per impossibilità fisica non vuole o non può percorrerla a piedi.
Gli impianti di risalita vanno, a mio (nostro) parere visti per ciò che sono, un mezzo per spostarsi rapidamente e in sicurezza, e vanno usati a questo scopo. Non li mitizziamo in funzione della pratica sciistica, questa potrebbe anche essere ormai in crisi irreversibile, almeno alle basse quote, li vediamo come componente essenziale di una montagna che sappia aprirsi a tutti coloro che traggono piacere dalla sua frequentazione.
Perdere un impianto esistente potrebbe essere un pessimo affare per Piazzatorre.