mercoledì 24 luglio 2013

Mari e monti, isole e valli.

Far away so close, recitava una bellissima canzone degli U2. Così lontani, così vicini. Cosa potrebbero mai avere in comune la Sardegna e le valli orobiche? Persino le geologia le divide (oltre alla geografia, alla storia, all'antropologia, e via discorrendo).

Eppure una cosa c'é, come ci fa capire questo articolo dell'architetto paesaggista Sandro Roggio, ripreso da Eddyburg: "Più case-più turisti-più lavoro per i sardi: l'imbroglio che resiste".

Alla parola "sardi" potete sostituire senza difficoltà "lombardi" (con tutte le varie declinazioni, "meridionali" a parte, visto che da Lodi a Mantova le seconde case non sono decisamente un must) "liguri","piemontesi", "veneti", financo "trentini". L'Italia una e indivisibile si rivela tale solo per i vizi dei suoi poco degni abitanti, mai per le rare virtù degli stessi.


domenica 21 luglio 2013

Apri gli occhi Piazzatorre

Aprili bene, e guarda fuori dalla valle se vuoi imparare e sopravvivere.

Vedrai come una località per molti versi simile a te, Monte Tamaro, dove un tempo si sciava, capita l'antifona degli inverni sempre più avari di neve, si é riconvertita con successo.

Vedrai, sempre lì, che la lungimiranza degli amministratori comunali e cantonali é stata premiata da un imprenditore che ha investito 30 mln CHF (oltre 24 mln €) per realizzare questo e consentire di divertirsi e rilassarsi tutto l'anno, al riparo dalle scocciature di un clima capace, quando ci si mette, di rovinare l'estate anche a un Santo.

Ricordate i mitologici 55 mln di € che Alta Quota doveva investire a Piazzatorre? Ecco, guardate cosa si é fatto con meno della metà della somma e ditemi cosa diavolo avrebbero dovuto inventarsi per fare, a Piazzatorre, qualcosa di più fantasmagorico.

Chiariamoci subito, non si fa il copia-incolla un progetto realizzato in un luogo, per replicarlo in un altro. L'Alta Valle Brembana ha limiti di accessibilità e di orografia che Monte Tamaro non ha (o ha in misura minore), né é detto che sia Piazzatorre il posto "giusto" per farci una SPA come quella di cui ho postato il link.

Ma se ragioniamo in termini di sistema-valle, forse Piazza Brembana può ambire a diventare il polo d'attrazione e dare ossigeno alle attività dei paesi circostanti, mentre a Piazzatorre, dove ci sono gli impianti di risalita, un approccio come quello di Monte Tamaro potrebbe essere salvifico.

Meditate gente, meditate. Non troppo a lungo però.

domenica 14 luglio 2013

Notizia triste

Una brutta novità da Piazzatorre: ieri mattina é morto, colpito probabilmente da un infarto, il signor Vincenzo Bianchi.

Molti di voi lo conoscevano senz'altro, era il fruttivendolo del paese.

Il malore lo ha stroncato proprio mentre lavorava, era ancora dal grossista di Almé, dove si riforniva, quando si é accasciato al volante del suo furgone.

Lascia la moglie e una figlia.

Alla sua famiglia le nostre condoglianze.

lunedì 1 luglio 2013

Un altro punto di vista

Nella casella di posta salviamopiazzatorre@gmail.com é arrivata una breve mail, firmata, con richiesta di pubblicazione e di indicare solo le iniziali dell'autore.
Ne incollo il testo così com'é, ma faccio seguire a esso una mia postilla.

"Buongiorno, sono M.T., abito a Rivolta d'Adda, sono proprietario di un piccolo appartamento a Piazzatorre. Tornato da là poche ore fa dopo una settimana di vacanza, devo dire che nonostante il tempo incerto e temperature più primaverili che estive, me la sono goduta davvero: non ho mai fatto così tante escursioni (sette!) in così poco tempo come quest'anno dopo quindici anni di assidua frequentazione.
Ho riscoperto sentieri già percorsi e ne ho provati di nuovi (non solo a Piazzatorre ovviamente), ho apprezzato così tanto la tranquillità dei giorni feriali che mi davano sin fastidio i frequentatori del fine settimana.
E non ho sofferto la mancata attivazione degli impianti, certo, avrei preferito evitare anche la salita a piedi lungo la strada che porta al Gremei, ma l'ho fatta e sono ancora vivo! Forse non é necessario immolarsi per acquistarli, Piazzatorre vale anche senza, é la nostra testa che deve cambiare!"
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Gentile M., come Lei sa qui ospitiamo le opinioni di tutti e quindi la sua lettera é benvenuta. 
Lei é un escursionista, il Suo punto di vista é "particolare", appartiene a chi ha scelto un modo diverso, più naturale direi (nel senso di contatto con la natura) per vivere la montagna.
Apprezzo e sono lieto Lei abbia gioito della vacanza a Piazzatorre, ma devo anche dirle che non concordo appieno con una prospettiva di abbandono degli impianti di risalita a un destino di dismissione.
La montagna può ospitare tutti, e se vuole sopravvivere DEVE ospitare tutti, anche chi per pigrizia o magari per impossibilità fisica non vuole o non può percorrerla a piedi.
Gli impianti di risalita vanno, a mio (nostro) parere visti per ciò che sono, un mezzo per spostarsi rapidamente e in sicurezza, e vanno usati a questo scopo. Non li mitizziamo in funzione della pratica sciistica, questa potrebbe anche essere ormai in crisi irreversibile, almeno alle basse quote, li vediamo come componente essenziale di una montagna che sappia aprirsi a tutti coloro che traggono piacere dalla sua frequentazione.
Perdere un impianto esistente potrebbe essere un pessimo affare per Piazzatorre.