lunedì 16 aprile 2018

Almeno questa vergogna, a Piazzatorre ce la siamo evitata

La notizia é di quelle che, quando hai naso, ti aspetti di veder prima o poi pubblicata. Forse ancor più triste proprio per questo. Restiamo garantisti, le difese lavoreranno sodo per dimostrare l'innocenza dei loro assistiti, si vedrà come, e quando, la vicenda finirà. Certo l'impianto accusatorio é pesante e ciascuno può fare le sue valutazioni.
La mia, la nostra, é che comunque la si pensi "il re é nudo" e mostra il corpaccione flaccido di vicende che si pensano confinate ad altre latitudini e ad altri campi dell'amministrazione pubblica.
Invece no, chi vedeva negli amministratori dei piccoli comuni gli ultimi eroi del volontarismo e del sacrificio in favore delle loro comunità, farà bene ad aprire di più gli occhi: dietro parole come "investimenti", "territorio", "promozione", si nascondono talvolta altre parole, meno seducenti.

domenica 11 febbraio 2018

Irreversibile il declino per le aree montane più deboli?

Il titolo di questo post é una di quelle domande che si preferirebbe non porsi, per paura della risposta.
Ma domande come questa sono inevitabili se si vuole davvero capire perché la montagna, la sua economia, la sua popolazione, soffrono da decenni, amplificandoli, problemi che le aree di pianura non vivono, o vivono in misura molto minore, al netto del declino complessivo del Paese.
Il Giornale di Scienze Regionali, interviene su questo tema con due recenti articoli, che trovate qui e qui.
Il primo articolo é dedicato a una breve storia dello sviluppo delle stazioni sciistiche nelle Alpi occidentali, ma le analogie con il resto della catena alpina sono evidenti, soprattutto nel paragrafo "I problemi odierni della montagna", dove le due questioni-base, relative al modello sociale e a quello turistico, ripropongono argomenti spesso toccati anche da noi.
Il secondo articolo ci riguarda più da vicino, non solo geograficamente, ma anche per alcune considerazioni da esso sviluppate, e che furono oggetto di ampia disquisizione proprio su questo blog, sin dai suoi inizi.
Rappresentativo di ciò é questo estratto: "Le aree montane più fragili soffrono di limiti che vanno ben oltre la capacità di creare ricchezza. Uno dei principali vincoli allo sviluppo è dovuto alla frammentazione istituzionale e alla connessa incapacità di coordinare iniziative con un respiro sovracomunale, al netto del ruolo pur importante delle Comunità montane. Lo stesso deficit di coordinamento pregiudica l’accesso agli interventi nazionali e regionali (politiche per la piccola distribuzione e il turismo, la tutela del territorio), ai fondi comunitari, e in particolare il programma regionale di sviluppo", che evidenzia l'incapacità di fare sistema come causa prima dell'estrema difficoltà di adottate politiche "di valle" atte ad affrontare problemi solo apparentemente confinati entro un singolo Comune.

domenica 7 gennaio 2018

E' arrivata la Befana

Ed é arrivata in anticipo. Eh sì, perché dopo un triennio di neve scarsa o nulla, la stagione 2017-2018 ha graziato anche Piazzatorre, con abbondanti nevicate che hanno consentito di aprire le piste agli appassionati di discesa. L'afflusso dei giorni scorsi é testimone di una stagione che ha dato ossigeno alla gestione degli impianti.

Ma il vero regalo, ammesso che si sappia approfittarne, lo ha fatto Regione Lombardia.

Con astuta mossa pre-elettorale (il 4 marzo 2018 si voterà anche per le regionali) Maroni, non so dirvi se con lo zampino del bergamasco Sorte, nello scorso ottobre aveva presentato un progetto di legge (PDL n. 377) chiamato "Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dei territori montani interessati da impianti di risalita e dalle infrastrutture connesse e funzionali al relativo servizio".

Il 28 dicembre scorso, quel PDL é diventato la legge regionale n. 40/2017.

Ovviamente la legge non vede a sé associato il nome di alcuna località, e si sarebbe persino presuntuosi se si pensasse che sia una legge "ad Piazzatorrem", tuttavia é evidente quali siano oggetto e scopi della stessa.

Senza tirar troppo in lungo la predica inutile circa l'inopportunità di spremere ancora una volta denaro dai contribuenti per sostenere attività decotte, ché lì si andrà a parare, guardiamo alla sostanza: Piazzatorre ha un'opportunità che fino a poche settimane fa non aveva, costruire un pensiero, un progetto, per i propri impianti di risalita, oltre la neve (che ora c'é ma domani chissà), oltre lo sci.

Non a caso la legge qualifica (intelligentemente) gli impianti di risalita come infrastrutture di trasporto locale.

Bene cari piazzatorresi, la palla é nel vostro campo, la concorrenza sarà agguerrita. Non dormite.