domenica 16 febbraio 2020

Segnali dal presente

No, non sono segnali positivi, ma questo lo sapete già.
La domanda é: vogliamo farcene una ragione, o ci mettiamo lo scolapasta in testa e restiamo in trincea a difendere l'indifendibile?
Quanti altri articoli come questo, servono ancora per accettare che il passato é passato, e che il futuro va progettato se non si vuole subirlo?

sabato 1 febbraio 2020

Cose già dette, ridette, poco o nulla ascoltate

Lunghissima pausa dall'ultimo post, ma del resto che c'é di davvero nuovo da dire? Sono tornata a Piazzatorre ad inizio anno, non ho notato nessun segnale di ripresa, forse perché il mio sguardo é ormai distratto, distante. Chi conoscevo non c'é più, chi frequentavo in paese non si vede più da tempo.
O forse anche, anzi, quasi certamente anche, soprattutto perché il destino é quello da tempo segnato per gran parte delle piccole località alpine cresciute appoggiandosi a un unico pilastro, e ora che quel pilastro é malconcio non hanno null'altro a cui appoggiarsi.
Ce lo ricorda, ancora una volta, un articolo pubblicato a dicembre sul Guardian, dove si parla, mostrandola, della deprimente situazione di una stazione piemontese.
Il cambiamento climatico é il killer, ma, in fondo, é solo il pietoso killer che dà il colpo di grazia a un moribondo già colpito a morte dai cambiamenti della società, dell'economia.
Le parole con cui chiude l'articolo, sono quelle del proprietario di un albergo del posto: "This is my land, it is the story of my family", he said. "I will never leave. Places like Pian del Frais can survive but we need to change our mind and find alternatives to alpine skiing".
Non serve tradurre, serve capire.