giovedì 29 novembre 2012

Lo sfigato

Stasera, 29 novembre 2012, a Piazzatorre sta facendo la sua comparsata uno dei politici contemporanei più sopravvalutati: Maroni Roberto, da Lozza (VA).
L'eterno secondo che per diventare primo ha dovuto attendere il rimbambimento del capo, l'uomo che da ministro aveva garantito un futuro radioso per la sua città, Varese, alla quale non ha saputo assicurare una viabilità d'accesso decente, e che (vedi quant'é cattiva la sorte con gli sfigati) salvo miracoli dell'ultima ora si vedrà retrocessa a ciò che fu sino al 1927, cioé un territorio vassallo di Como.

Non male per uno che pretende di essere, oltre che l'operatore ecologico all'interno del suo partito di beoti, il futuro "governatore" della Lombardia.

Io non so se stasera sia effettivamente arrivato a Piazzatorre, in cerca di rinvigorire gli stracchi rapporti con valligiani convinti che il mondo civilizzato termina dalle parti di Dalmine, spero di no, perché di uno sfigato come lui (che nell'Italia post Monti conterà come il due di picche con briscola di cuori) Piazzatorre non ha davvero bisogno.

domenica 25 novembre 2012

Voltare pagina

Mentre a Piazzatorre ci si arrovella sulla apertura delle Torcole (solo la Vaga, non anche la Soliva, no nessuna delle due!) in conseguenza del forfait dato dal pur bravo imprenditore bresciano Massimo Botta (che ha ceduto le sue quote a un altro soggetto), non avendo voglia di entusiasmarmi per questa stantìa diatriba (troppo forte l'odore di muffa), mi sono dedicato a leggiucchiare il Programma di Sviluppo Turistico per le Orobie, un documento non recentissimo (risale al 2008).

Trovate il cosiddetto "Documento strategico" a questo indirizzo. Non sperate contenga chissà quali pensate. Il documento é uno dei numerosi affastellamenti cartacei che ingolfano le scrivanie di sindaci, assessori provinciali, assessori regionali. Caratteristica comune a tutti questi infusi di "strategie" (é pieno di Rommel e Montgomery là fuori, l'avreste mai detto?) é la stereotipazione delle affermazioni: potreste prendere una manciata di documenti strategici, frullarne i contenuti, riassettarli alla meno peggio, e quel che otterreste non si discosterebbe più di tanto dai contenuti di partenza di ognuno.

Guardatevi le pagine 70 e 71, che riguardano l'analisi SWOT per la Valle Brembana, c'é quel che serve per capire cosa non si é fatto e cosa si é fatto di sbagliato. Un po' meno per quanto concerne quel che si potrebbe fare.

Proseguite nella lettura delle varie "strategie" (ancora!) e governance (parolone dietro al quale, come spesso capita con i paroloni, si nasconde la confusione o il nulla), scoprirete che tra "marchi", "tavoli", "agende", "coordinatori" e "monitoraggi", é tutto un profluvio di iniziative che solo in parte, e in misura non sempre significativa, c'entrano col turismo.

Scaricatevi poi le schede d'intervento recate attraverso i "Piani d'azione", capirete meglio perché questi strumenti, i PST, servono (a chi li fa, ai consulenti tecnici, a chi li valuta, a chi progetterà interventi, a chi riceverà finanziamenti pubblici per opere d'interesse privato, ecc.) pur senza essere efficaci.

Grande assente di questi piani é il turismo inteso come vocazione, come cultura dell'accoglienza, come consapevolezza di legami tra uomo e territorio. Ecco perché serve voltare pagina, chiedendo agli operatori del settore di smetterla con le lagne rivolte alla politica, chiedendo a quest'ultima di smetterla di costruire ragioni per essere interpellata.

domenica 18 novembre 2012

Durissimo colpo per lo sci alpino!

La parabola dello sci alpino rischia di chiudersi drammaticamente! 
La spietata concorrenza di blasonate località marine dello Stivale sta per portare un assalto finale decisivo.

Dal Moncenisio al Tarvisio é allarme!

CITOYENS! AUX ARMES!



 post ironico, astenersi seriosi e fanatici vari

lunedì 5 novembre 2012

Ma cos'é questa crisi? parapà papà



Crisis? What crisis? Su su, come diceva quell'altro "i ristoranti sono pieni, si fatica a prenotare l'aereo [lui no, ha quello privato] e la gente gira con due telefonini".

Abbiamo visto come é (non ancora temo) finita.

Dunque sursum corda, per Sant'Ambroeus e l'Immacolata code oceaniche nelle valli e lungo i litorali, traffico a rilento tra Rioveggio e Barberino del Mugello, e outlets che esplodono per la troppa ressa.

Ah già! Quasi dimenticavo, controllare le funi portanti che col troppo carico rischian di cedere.

Ho intitolato questo post prendendo a prestito Rodolfo de Angelis, ma avrei potuto usare un titolo più prosaico: fughe dalla realtà.

domenica 4 novembre 2012

Ovvietà indigeste

Ci pensa il Corrierone di ieri a ricordarci che non c'è la coda per acquistare case nelle valli, cosa risaputa per chi voglia tenere gli occhi aperti sulla crisi e sull'evidenza che una seconda casa rischia di essere per sempre come un diamante, ma senza la stessa aura di romanticismo.

Il surplus edilizio esistente dovrebbe costituire elemento più che sufficiente a evitare nuove espansioni e "completamenti" (nel senso che completano l'inadeguatezza funzionale di una struttura urbana già precaria, ammazzandola definitivamente), per puntare a recupero e riqualificazione dell'esistente, ma tant'é, i Comuni pensano ancora a far cassa con gli oneri e l'IMU (che adesso, per inciso, farà fuggire chi ha abbastanza gambe per correre).

L'offerta edilizia va tutt'ora per la maggiore, i commercials delle varie società che propongono tramite bionda d'ordinanza "la tua casa nel verde delle valli bergamasche, a partire da 59.000 €" sono trasmessi un giorno sì e l'altro pure su varie reti (é bastata una settimana a Milano per farsi una cultura televisiva in materia); l'offerta turistica vera, quella che si basa sui servizi al turista, langue e sembra affidarsi più alla buona volontà di qualche pro loco o di qualche comitato, i professionisti del settore non paiono mostrare troppo interesse. Tempo di farsi delle domande? Forse sì.

Intanto, la neve sulle Orobie é arrivata, Foppolo apre e Valtorta pure, almeno così pare. Da Piazzatorre nessuna segnalazione pervenuta. Frammentazioni proprietarie e assenza di bacino idrico artificiale pesano ancora parecchio sul futuro degli impianti, forse la buona volontà e la competenza di chi é subentrato ad Alta Quota nella gestione della Gremei reggeranno un'apertura a metà anche per questo inverno, ma é evidente che parliamo di prospettive a breve termine.

Checché ne dicano i cementificatori seriali, non é a nuove case che occorre rivolgersi con lo sguardo speranzoso. Anche sciogliendo i nodi delle proprietà degli impianti (auspicabilmente senza impiego di soldi pubblici!) o si costruiscono un'offerta turistica e, parallelamente, una lavorativa (nei servizi all year long per turisti) o non si andrà comunque molto lontano.