lunedì 1 luglio 2013

Un altro punto di vista

Nella casella di posta salviamopiazzatorre@gmail.com é arrivata una breve mail, firmata, con richiesta di pubblicazione e di indicare solo le iniziali dell'autore.
Ne incollo il testo così com'é, ma faccio seguire a esso una mia postilla.

"Buongiorno, sono M.T., abito a Rivolta d'Adda, sono proprietario di un piccolo appartamento a Piazzatorre. Tornato da là poche ore fa dopo una settimana di vacanza, devo dire che nonostante il tempo incerto e temperature più primaverili che estive, me la sono goduta davvero: non ho mai fatto così tante escursioni (sette!) in così poco tempo come quest'anno dopo quindici anni di assidua frequentazione.
Ho riscoperto sentieri già percorsi e ne ho provati di nuovi (non solo a Piazzatorre ovviamente), ho apprezzato così tanto la tranquillità dei giorni feriali che mi davano sin fastidio i frequentatori del fine settimana.
E non ho sofferto la mancata attivazione degli impianti, certo, avrei preferito evitare anche la salita a piedi lungo la strada che porta al Gremei, ma l'ho fatta e sono ancora vivo! Forse non é necessario immolarsi per acquistarli, Piazzatorre vale anche senza, é la nostra testa che deve cambiare!"
.

Gentile M., come Lei sa qui ospitiamo le opinioni di tutti e quindi la sua lettera é benvenuta. 
Lei é un escursionista, il Suo punto di vista é "particolare", appartiene a chi ha scelto un modo diverso, più naturale direi (nel senso di contatto con la natura) per vivere la montagna.
Apprezzo e sono lieto Lei abbia gioito della vacanza a Piazzatorre, ma devo anche dirle che non concordo appieno con una prospettiva di abbandono degli impianti di risalita a un destino di dismissione.
La montagna può ospitare tutti, e se vuole sopravvivere DEVE ospitare tutti, anche chi per pigrizia o magari per impossibilità fisica non vuole o non può percorrerla a piedi.
Gli impianti di risalita vanno, a mio (nostro) parere visti per ciò che sono, un mezzo per spostarsi rapidamente e in sicurezza, e vanno usati a questo scopo. Non li mitizziamo in funzione della pratica sciistica, questa potrebbe anche essere ormai in crisi irreversibile, almeno alle basse quote, li vediamo come componente essenziale di una montagna che sappia aprirsi a tutti coloro che traggono piacere dalla sua frequentazione.
Perdere un impianto esistente potrebbe essere un pessimo affare per Piazzatorre.

13 commenti:

  1. Concordo pienamente che la perdita definitiva degli impianti di risalita costituirebbe un grave danno per la comunità.
    Ogni volta che passo davanti alla colonia soprattutto bergamasca, che è uno scempio per la vista ed il senso civico, mi domando come sia possible che nessun imprenditore o società si sia fatto avanti per farci, ad esempio, una Spa; mi è capitato di recente di vedere la Spa realizzata ad Arlate che è un paesino in provincia di Lecco dove non c'è nulla: è stata ricavata facendo grossi lavori di ristrutturazione su vecchi edifici esistenti ed ora è molto frequentata anche da persone provenienti dall'estero che arrivano a Orio e trovano il pulmino della Spa a riceverli.

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  2. x anonimo del 3 luglio : ho visitato il sito della SPA di Arlate. A parte il fatto che dal sito si capisce gran poco, ma ti sembra sostenibile che un privato investa così tanto denaro per la ristrutturazione della colonia genovese di Pzt? Certo sarebbe bello un albergo di quel genere, ma stai tranquillo, la ex colonia genovese rimarrà fino a quando lo stato (finalmente)farà pagare l'IMU al proprietario della stessa.

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  3. La Spa di Arlate voleva solo essere un esempio come un altro, potevi anche andare a vedere il sito di una SPA in Trentino o in Toscana, era lo stesso...

    La sostenibilità del privato la decide lui in base alla possibilità di avere un ritorno dall'investimento: se la società straniera avesse ristrutturato la colonia bergamasca di Piazzatorre anzichè gli edifici di Arlate magari avrebbe anche avuto un maggior afflusso di clienti.
    Non ho la minima idea se il mondo è a conoscenza del fatto che a Piazzatorre ci potrebbero essere delle opportunità di investimento.
    Non ho capito l'attinenza dell'IMU.

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  4. Beato lei che ha ancora tutta la forza fisica per fare escursioni.

    Vorrei farle notare che Piazzatorre non è un altopiano e che l'età media dei turisti , senza esagerare, è sopra i 60.


    Comunque se non servono più i turisti va bene così; pochi abitanti tranquilli e tante case, " frutto di speculazioni" VUOTE.

    No! problem :
    una generazione costruisce,
    una gode
    una DISTRUGGE.


    Cordiali saluti.

    Anna

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    1. Età media sopra i 60 é esagerato (quanti ultraottantenni frequentano Piazzatorre?) e se adesso le escursioni si fanno solo sugli altopiani....

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  5. Be io guardo i miei vicini di Piazzatorre anche con meno di 60 anni e non sanno nemmeno cosa è il sentiero dei ciclamini.

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    1. Confesso l'ignoranza: nemmeno io so qual è questo sentiero. O lo conosco con altro nome o non lo conosco affatto. Quale sarebbe?

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  6. io guardo i miei vicini di casa. sono invisibili.
    la montagna è SPOPOLATA! e non solo Piazzatorre.
    Nel nostro paese si seguono le mode e mai il buon senso e coerenza. Anzi chi non cambia opinione (ci dicono dalla regia) è un ottuso.

    saluti

    Anna

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  7. Per Via Zappata:
    adesso vogliamo tutti sapere dov'è questo sentiero dei Ciclamini !!

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  8. NON esiste!

    ho controllato google maps.

    saluti

    Anna

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  9. Quello che partendo da la chiesa parrocchiale di Piazzatorre porta nella valle del Pegherolo nei pressi di una fonte dell'acquedotto.

    http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=2713070

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    1. Conosco quel sentiero, l'ho percorso più volte, ma ne ignoravo il nome. Grazie :)

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  10. Infatti si chiama sentiero del Pegherolo.

    Però tutto sommato è anche bella l'idea di dare il nome in base a quello che più ci ha colpito.
    Ora come ora lo chiamerei sentiero dei Burroni...

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