Il quadro non è esaltante, anzi, la somma di effetti negativi e positivi non è affatto neutra, il bilancio ambientale che ne deriva è in deficit.
Il primo punto fermo e incontestato è che "i due comparti del PII in esame rappresentano a tutti gli effetti la principale trasformazione urbanistica dell'abitato". Altrettanto "risulta evidente la dicotomia tra gli effetti negativi sulle componenti ambientali derivanti dall'edificazione di un determinato contesto territoriale rispetto alle opere di miglioramento ambientale e paesaggistico previste, costituite essenzialmente da nuovi spazi verdi e alberature in alcuni settori della rete viaria di servizio ai nuovi lotti".
Assai rivelante la tabella (matrice di valutazione) della sostenibilità delle azioni previste dal PII, rappresentata nell'immagine sottostante:
Tra rossi (effetti negativi) e gialli (effetti potenzialmente negativi), è una fiera di disastri.
Le cose non vanno granché meglio quando si tratta di valutare la coerenza "esterna" (rispetto al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale ed al PGT), addirittura rispetto al PTCP il rapporto ambientale conclude affermando una contraddizione evidente: "l'intervento risulta pienamente coerente con le previsioni del PTCP, anche se le scelte progettuali adottate, non sempre sono pienamente rispettose di tutti gli obiettivi in campo ambientale che il PTCP si prefigge di conseguire in quanto non pienamente valutati in fase di progettazione" (a me sembra un po' quella vecchia battuta per gli studenti del primo anno di Medicina "l'operazione è perfettamente riuscita. Il paziente però è morto."
Un po' meglio sul fronte della coerenza "interna" (rispetto a sé stesso) del PII, e meno male, vien da dire, anche se, purtroppo, in questo caso il "meno male" corrisponde ad un male annunciato.
Anche la sintesi finale delle valutazioni di impatto (tabelle da pagina 105 a pagina 109) non è certo delle migliori: troppo numerosi gli "elevato" riferiti a impatti di varia natura, tant'è che neppure la stima fin troppo ottimistica della reversibilità di alcuni di essi riesce a tranquillizzare.
Insomma, ciò che per noi era evidente sin dagli albori di questa sventurata idea di PII, diventa ineludibile proprio grazie al rapporto ambientale: il programma integrato "ex Colonie" è un disastro sotto molti, troppi, aspetti, incluso quello economico, sul quale il rapporto è totalmente silente (si potrebbe obiettare che non spetta alla VAS disquisire sulla sostenibilità economica di un piano, io ritengo, al contrario, che la valutazione possa e debba uscire un po' dallo stretto tema ambientale, per sforzarsi di diventare una valutazione "integrata" degli aspetti ambientali - sociali - economici).
L'autorità competente per la VAS dovrebbe fare ciò che l'amministrazione comunale non ha avuto il coraggio di fare: buttare dalla finestra il PII con i suoi annessi e connessi. Ma non andrà così, possiamo scommettere che il decreto finale riporterà un po' di prescrizioni, di raccomandazioni, di suggerimenti, ma alla fine darà il via libera al disastro.
Nessun commento:
Posta un commento