venerdì 9 ottobre 2009

Risposta al signor Alessandro

Il suo commento al post precedente merita una risposta dedicata.

Lei, rispetto alle sensazioni ed ai convincimenti che il PII si farà, parla di ottimismo, io credo piuttosto di essere realista: costruire palazzine e palazzette fa troppa gola.

Fa gola agli immobiliaristi e ai costruttori, ovvio, loro vivono di quello. Ma fa gola anche ai Comuni in genere, soffocati dalla mancanza di finanziamenti statali e regionali, e che lustrano gli occhi al pensiero di oneri d'urbanizzione e ICI (visto che saranno tutte seconde case). Infine, fa gola anche a chi è già pronto a comprare due o tre appartamenti da aggiungere a quelli che già possiede, per affittarli e continuare a campare di rendite.

Un ricorso si può anche vincere (forse) ma non basta a fermare le cose insensate, al più, indurrà a riproporle in forma un po' diversa e, magari, rispettando le procedure. Come abbiamo detto fino allo sfinimento, il problema non è giuridico ma culturale: o si cambia zucca o avremo sempre una porcata ad attenderci dietro l'angolo.
Il caso Foppolo: francamente me ne infischio, secondo me Foppolo fa schifo adesso e lo farà anche dopo, anzi peggio, quando riposti gli sci nell'armadio, i duecento nuovi appartamenti se ne staranno chiusi come i tremila vecchi e le cinquecento camere d'albergo non potranno neppure consolarsi con coppie d'amanti in cerca di qualche ora d'intimità.

Qui non siamo mai stati contro lo sci o l'unificazione delle piste, lo abbiamo anche scritto. Siamo contro il metodo per arrivarci, in primo luogo perché ambientalmente folle ed economicamente tutt'altro che a favore del Comune (forse nel breve termine sì, ma sul medio-lungo termine certamente no), in secondo luogo perché affermare che "non c'è altra strada" è tutt'altro che vero (e abbiamo già ampiamente scritto anche in tal senso), è solo comodo.

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