lunedì 7 dicembre 2009

Parole sante

Sono quelle espresse dall'utente "formica" nel post "Progetto Rilancio Piazzatorre", sul forum di Val Brembana News.
Qui il link.

A scanso di cancellazioni improvvise (chi vuol intendere intenda) riportiamo per intero l'intervento:
"Ho letto con attenzione i vari articoli di giornale e i post su questo forum sviluppatisi in questo periodo.
Ho letto anche delle giuste rivendicazioni degli abitanti di Piazzatorre nel desiderare uno svilupo del proprio paese.
So che in questi anni Piazzatorre é stato un "problema" che molti hanno voluto sfuggire, vista la complessità della situazione. Mi rendo conto che le parole e le belle idee non risolvono la situazione.

Ritengo però, con grande rispetto per chi (Comune e imprenditori) ha affrontato e cercato di risolvere la situazione, che la soluzione individuata non porterà allo sviluppo del Comune e del suo territorio. Certo la ristrutturazione di due obsoleti edifici é un fatto positivo ma la creazione di nuovi appartamenti serve solo a creare nuove illusioni nei nuovi acquirenti magari ingolositi da appetibili azioni promozionali. Il vero problema sono i 2.500 appartamenti e il loro scarso utilizzo. Il nodo del problema é qui.

Pensiamo solo sche se si riuscisse a predisporre un programma serio di rotazione breve di almeno 300 di questi locali per una media di 20 settimane avremmo dai 18.000 ai 24.000 arrivi per almeno 130.000 presenze. Immaginiamoci quale ricaduta sull'economia e sulla occupazione (pulizie, servizi, gestione, manutenzione ecc.). Per far questo non serve la bacchetta magica ma programmazione e lavoro, serve una strategia collaborativa fra le forze del territorio che pianifichi l'accoglienza,
l'animazione e la promozione.

Purtroppo non basta aumentare la disponibilità di posti letto, bisogna creare le condizioni che questi si riempiano anche senza la presenza della neve.
Questa riflessione é fatta su Piazzatorre ma potrebbe essere fatta anche per altri paesi della Valle e della Bergamasca, infatti anche altre esperienze simili sono state realizzate o si stanno realizzando utilizzando il miraggio degli impianti di sci. Questi sono senza dubbio un fattore importante ma da soli non bastano più. Le ultime tendenze portano ad una riduzione ulteriore degli appassionati dello sci e chi lo sceglie, i giovani, cerca località alla moda e di richiamo.
Siamo in grado di rincorrere questo target? E proprio necessario o si può pensare anche ad un diverso obiettivo per i nostri territori?
Io non ho risposte definitive e forse nessuno le ha ma con serietà e dedizione si possono cercare insieme"
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