E' una provocazione, lo chiarisco subito. Però leggendo questa notizia il primo pensiero è stato proprio quello.
Certo, leggendo con più attenzione mi sembra piuttosto evidente che stiamo parlando di un modello turistico altro e diverso da quello proponibile in una valle alpina, non fosse altro perché un campo da golf in pendenza non è proprio il massimo per giocarci.
Il pensiero è un altro: gli investitori vanno cercati dove i capitali ci sono e dove si ha ancora la capacità di pensare a lungo termine. Sotto questo aspetto la Cina è (quasi) una garanzia. Unica incognita la tenuta finanziaria del colosso asiatico, che ha acquistato miliardi di titoli esteri e fondi sovrani, in dollari soprattutto.
I Cinesi però sanno pensare in grande, se lo possono permettere, e se vedono un ritorno anche a lungo termine, non si fanno pregare troppo, anzi.
Ci farebbero schifo turisti cinesi in Valle Brembana? A me no, e a voi?
Ho parlato di valle, non di Piazzatorre, perché se vogliamo essere seri non si può evitare un ragionamento imprenditoriale fatto sulle potenzialità di un "sistema valle", nel quale qualche moderato investimento immobiliare può avere senso, ma che soprattutto può puntare a una polarizzazione policentrica dei servizi disponibili, in un'ottica di reciproca compensazione di oneri ed onori tra i vari comuni (visto che ormai li han salvati rimangiandosi in tre giorni tutti i buoni propositi di accorpamento).