martedì 26 febbraio 2013

Noooo!!!! Ma cosa mi dici mai?

Caspiterina, uno che se n'é accorto c'é! Miracolo!

L'estate gioco un ruolo fondamentale, qui l'abbiamo sempre detto prendendoci sberleffi. I puristi della sciolina non ne volevano manco sentir parlare, ora, forse, é giunto anche per loro il tempo di fare un bagnetto d'umiltà e rivedere certe posizioni.

Vedremo.


domenica 24 febbraio 2013

Le idee degli altri

Mentre a Piazzatorre tutto langue e il paese vive solo nelle lamentazioni del forum vallare, quelle di chi vorrebbe vendere la propria abitazione e quelle di chi maledisce la stagione buttata al vento, altrove c'é chi, pur stando messo peggio, molto peggio, prova a reagire e a inventarsi un futuro che non sia solo appeso alle funi di un impianto di risalita.

Paesi che sono persino la metà di Piazzatorre, più difficilmente raggiungibili e sparsi tra frazioni che un tempo conobbero un economia di montagna fiorente, oggi, di fronte alla prospettiva sempre più vicina diventare delle "ghost town", si affidano a urbanisti giovani e non legati ai soliti trafficoni delle immobiliari o di imprese di costruzione, per redigere PGT che propongono sì anche qualche superficie di espansione, ma in un quadro serio di strategie finalizzate anche al recupero dell'esistente e a favorire l'insediamento di attività slegate dall'offerta turistica, destagionalizzando quest'ultima.

Altri, e qui siamo davvero in condizioni "alla frutta", va ammesso, si avviano a sperimentare con il Politecnico di Milano e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria un programma volto a insediare nei borghi più abbandonati l'inserimento di detenuti che hanno già avviato un percorso di recupero, persone che necessitano di sorveglianza in "condizioni di minima sicurezza", che potranno trovare dimora in rustici debitamente riattati e svolgere sul territorio quelle attività di manutenzione di boschi, strade forestali, versanti, che richiedono manodopera non particolarmente specializzata.

Non faccio nomi, né in un caso né nell'altro, stiamo parlando di azioni che sono ancora in fase embrionale. Vi dico solo che sto parlando di luoghi molto più vicino di quanto possiate immaginare.

Preciso anche che non sto parlando di nulla di nuovo per altri Paesi europei: programmi di recupero analoghi si svolgono da tempo in Norvegia e in Svezia, la percentuale di fughe é pari allo "zero virgola", e vengono così presidiate regioni anche remote del Finnmark, dove la presenza umana andava scemando. L'effetto positivo non finisce qua: 1) un detenuto in regime extracarcerario costa meno di uno in gabbia; 2) si innesca un circolo virtuoso legato ai servizi di mantenimento e sorveglianza, che generano un indotto prima inesistente (edifici da ripristinare, pasti da preparare e trasportare, impianti tecnologici da realizzare).

Fantascienza certo! Ci mancherebbe altro che la proponessimo dalle nostre parti, non sia mai, qui fa scandalo pensare che nella ex Colonia Genovese possa trovare spazio una residenza protetta per vecchietti: "non vorrete mica fare di Piazzatorre un cronicario!". No, no, ci mancherebbe. Oddio, non é che adesso frotte di adolescenti facciano a botte per garantirsi un soggiorno lassù, ma lasciamo che ci si bei in tale illusione.

Eppure, prima che arrivi il 30 novembre 2013, qualche domanda ce la si dovrebbe pur fare se é ormai manifesta, come lo é in effetti, una frattura tra turisti e residenti, con buona parte dei secondi sempre meno propensa a sostenere un modello di offerta tarato solo (o principalmente) sulle ambizioni di chi ha acquistato la seconda casa. Forse é bene considerare che un turismo pensato solo dal lato del turista ha fatto il suo tempo e che, probabilmente, c'é spazio per proposte costruite per favorire l'insediamento permanente e per ridurre i boom stagionali a favore di un  flusso di presenze meno intenso ma più costante nel corso dell'anno.

sabato 9 febbraio 2013

Non serve inventare, basta copiare

Questo post doveva essere dedicato solo a far conoscere un bell'esempio di come all'estero, precisamente in Austria, regione di Salisburgo, si riesca a conciliare turismo invernale ed estivo, attività economiche e rispetto della natura e del paesaggio.
Ho scoperto il luogo grazie alla segnalazione di una collega. Ne é nato un piacevole soggiorno breve, infrasettimanale, con le rispettive famiglie.
Potete farvi un'idea guardando qui (lascio il solo link in tedesco perché purtroppo quello in inglese non sembra funzionare altrettanto bene).
In quella località si scia, eccome. Ma lo sci non é un totem, é una parte di un'offerta turistica estesa all'intero arco dell'anno e che si rivolge a tutte le fasce d'età, seppur con uno sbilanciamento verso le famiglie con bambini e, più d'estate, anche verso gli anziani (la fascia 20-40, anche lì é più orientata al turismo invernale legato alle attività sulla neve).
Altro punto di forza, la qualità dell'offerta ricettiva, inarrivabile rispetto agli standards cui siamo abituati a sud delle Alpi: servizio impeccabile, pulizia, organizzazione, disponibilità, orientamento al cliente, cucina sempre pronta ad adattarsi alle richieste (nei limiti di una tradizione culinaria assai diversa da quella lombarda o piemontese, o mediterranea, ovviamente), rapporto qualità/prezzo degli alberghi e dei ristoranti, anni luce davanti a noi.

Veniamo al paesaggio. Non parlo di quello naturale, diverso dalle Orobie, può piacere di più o di meno secondo i gusti personali. Parlo di quello che gli urbanisti definiscono "antropico", ovvero del paesaggio costruito. Qui il confronto é impietoso. Le zweitwohnungen, seconde case, esistono anche qua, in percentuale però drasticamente inferiore rispetto alle nostre valli. A stima "spannometrica" direi che siamo intorno al trenta per cento dell'edificato residenziale complessivo. Sulla qualità architettonica, anche qua c'é da arrossire: la cultura e l'attenzione di progettisti e imprese ci surclassa senza pietà, non aggiungo altro.

Insomma, senza bisogno di reinventarsi e riprodurre le porcherie urbanistico-edilizie con cui ci siamo avvelenati per quarant'anni, basterebbe copiare quello che da sempre l'Austria fa senza clamore, per avere un sistema turistico alpino rinnovato per qualità e attrattività.

Venendo alle dichiarazioni del presidente della Provincia di Sondrio, posto che scopre l'acqua calda, ma meglio tardi che mai, la sua ricetta odora di zolfo.
Il disegno é fin troppo chiaro: un pesante intervento di tipo statalista. Ricordatevelo quando sentirete nei prossimi giorni i candidati del rinnovato asse pidiellino-leghista farneticare di meritocrazia, di libertà d'impresa, di riduzione delle tasse, di restituzione dell'IMU e compagnia cantando.
La loro anima é tal quale a quella degli avversari cui rinfacciano di essere nipotini di Stalin.
Se non siete duri di comprendonio e avete ancora un barlume di attività neuronale (lo so, é difficile di questi tempi, storditi come siamo dalle massicce dosi di narcotico pre-elettorale che ci viene somministrato quotidianamente) avete già capito dove porta la strada delineata da monsieur Sertorì: ad un nuovo gigantesco poltronificio per trombati e no, ad una tentacolare gestione partitica del turismo alpino lombardo.
Ricordatevene quando vi indignerete per i "costi della politica", per le tasse che non si riducono, per l'asfissiante presenza di personaggi indegni da omaggiare per ottenere il permesso di organizzare una manifestazione turistica.
Prosit.

sabato 2 febbraio 2013

Gira la ruota...

...e torna alla partenza.

Siete in spasmodica attesa di notizie? Rilassatevi, non ne avrete.
Non c'é nessuna notizia, per ora, di quelle che vi interessano. Nessuna notizia fondata, almeno. Rumors, in compenso, quanti ne volete. Tendendo bene le orecchie forse si può persino cogliere che a Piazzatorre siano interessati anche il Sultano del Brunei e il re di Tonga.

Da questo punto di vista siamo alla riprosizione di un classico, l'inverno sta davvero per finire.

In compenso c'é una notizia che interessa parecchio noi, sapete com'é, siamo dei poveri mentecatti fissati con l'idea che l'urbanistica serva a qualcosa.

Ebbene, in buona compagnia dei numerosi Comuni ritardatari, anche Piazzatorre s'é decisa a pubblicare la proposta di documento di piano del proprio PGT (Piano di Governo del Territorio).

La trovate qui.

Avevamo sperato che questi anni non fossero passati invano.
Avevamo sperato che la demenziale operazione del PII avesse fatto capire che con quella porcheria non si sarebbe andati da nessuna parte.
Avevamo sperato in un impegno serio per trovare nuove strade di rilancio.

No, tutto inutile.

A sette ambiti di trasformazione (sei, se non consideriamo quello produttivo, di cui si fatica a capire il senso), si aggiunge ancora a fare brutta mostra di sé il PII n. 1, quello della Tagliata, al quale, non contenti (evidentemente era ritenuto troppo piccolo, che volete, solo duecento unità abitative sono una miseria) hanno appiccicato uno degli Ambiti di Trasformazione. Chapeau!

Il povero estensore del PGT, cui va la nostra umana comprensione, ma non anche la solidarietà tra professionisti (perché anche la necessità di portare a casa la pagnotta deve confrontarsi con la dignità di chi del territorio ha fatto la propria professione e missione) é costretto ad ammettere (cfr. Relazione, pagg. 42 e segg.) che a Piazzatorre non serve un solo alloggio in più rispetto a quelli esistenti, che il PGT é la replica del PRG e che quella emerita merda (scusate il termine un po' troppo educato) del PII é stata ripresa nel PGT in quanto ormai approvato.

Ripetete con noi: IL PII E' DECADUTO, DE-CA-DU-TO. 

Da quasi tre anni. Il resto sono balle.

Il rapporto ambientale manco perdo tempo a leggerlo, a questo punto non ha senso.

Il sindaco (s minuscola) Arioli ha voluto questo inserimento nel PGT nonostante non fosse assolutamente dovuto né necessario. Questa non é una svista o un'azione inevitabile, é una scelta precisa, oltre che una resa a interessi che non sono quelli di Piazzatorre e dei piazzatorresi.

Del resto, non c'é peggior sordo di chi non vuol sentire. Purtroppo devo concludere che a Piazzatorre in Piazza Avis 1 siede una compagine di c..... 

Completate a piacere.