venerdì 10 gennaio 2014

Apertura stagione 2013-2014. Le mie impressioni - Seconda Parte.

Bene, dopo aver parlato delle mie impressioni su questo primo scorcio di stagione invernale che ha visto la parziale riapertura degli impianti di risalita, in questa seconda parte mi soffermerò sul rapporto tra di essi e Piazzatorre.

Il primo punto da affrontare riguarda la gestione. Ho già detto che ITB ha compiuto un miracolo nel riattivare gli impianti e che il lavoro che sta svolgendo é più che buono, al netto di modesti rilievi che facilmente possono essere rimossi.

Non so, tuttavia, se ITB possa essere, dopo questa stagione 2013-2014, "la" soluzione definitiva per la gestione degli impianti. Il fatto che ITB gestisca Valtorta-Piani di Bobbio, sulla quale i numeri sono ben più pesanti potrebbe anche indurla, qualora non si giungesse all'unificazione effettiva Vaga-Soliva, a fare di Piazzatorre-Vaga una stazione di feeding verso Valtorta e non il contrario.
Vi é poi un aspetto legale da non sottovalutare: un conto è la gestione affidata d'urgenza, senza gara pubblica, che per sua natura non può protrarsi oltre questa stagione (capito Sindaco?), altro conto é l'affidamento per n anni, che richiede obbligatoriamente una procedura di evidenza pubblica, aperta a tutti gli operatori interessati. In tale prospettiva il gestore potrebbe anche cambiare.

Secondo punto: i ritorni economici per Piazzatorre.
So che su questo argomento si aprirà il circo, amen. Cominciamo con l'affermare ciò che tutti hanno potuto vedere ma che molti negheranno ostinatamente: tra il 27/12 e il 6/01, Piazzatorre era tutt'altro che piena come un uovo. Il riscontro é empirico, lo preciso prima che arrivi il farmacista di turno a contestare dati che nessuno ha: sono un buon osservatore, finestre aperte e luci accese non mi sfuggono, e a far quattro conti per estrapolazione ricavando una percentuale attendibile sono ancora in grado, eravamo sotto il 50% di alloggi occupati. 
Molte presenze, certamente, ma sempre inferiori sia alla media sia al picco estivo (le tre settimane tra lug-ago), sciatori villeggianti in Piazzatorre comunque minoranza rispetto al totale dei villeggianti stessi. 
Picco di presenze tra il 30/12 e l'1/1. Da questo punto di vista la riapertura degli impianti non ha mutato di una virgola lo scenario degli ultimi quattro anni.
Tra gli sciatori una discreta quota era pacificamente rappresentata da non villeggianti, saliti in giornata (magari anche per due-tre giorni consecutivi nel caso di soggiorno in paesi vicini); questi, negli esercizi pubblici e negli alimentari di Piazzatorre (escludendo il Rifugio Gremei e il bar dell'Albergo Pinete) non hanno speso un solo euro.

Liberi di trarre le conclusioni che più vi piacciono, per me quanto osservato conferma ciò che qui abbiamo sempre detto: il funzionamento degli impianti di risalita é importante per il richiamo turistico, ma in assenza di una politica turistica sviluppata sull'intero arco dell'anno attraverso un'offerta plurima e non concentrata solo sulla pratica degli sport invernali, NON é in grado di costituire il pilastro dell'economia locale.
Vi evidenzio che la riapertura degli impianti non ha impedito la repentina chiusura del negozio di abbigliamento che aveva riaperto la scorsa estate nei locali ex Arioli Sport, né impedirà che il negozio di alimentari di via XX Settembre (quello del papà dell'attuale Sindaco) chiuda a fine febbraio p.v.
E' fuori strada chi accusa di ignoranza gli abitanti della valle che restano indifferenti (o addirittura ostili) rispetto al tema degli impianti. Essi fanno un semplice ragionamento economico, se non vedono ritorni si dedicano ad altro, punto. La loro posizione é assai meno pregiudiziale e preconcetta di quella dei "milanesi" che pretendono di dettare la linea ai residenti.

Terzo punto: la sostenibilità del carico turistico.
Qui sono manifesti dolori. Il problema n. 1 di Piazzatorre é la sua armatura urbana, davvero troppo debole. Paradossalmente, che sia aperta solo la Vaga é una fortuna, perché se il comprensorio fosse stato già unificato, ma con i soli Gremei 1 e 2 in funzione, Rossanella sarebbe probabilmente soffocata sotto il carico delle presenze, certo più numerose (15 piste attraggono ben più di 2, su questo penso si sia tutti d'accordo). Ora, immaginatevi il via vai lungo i due assi viari di Piazzatorre, uno messo peggio dell'altro quanto a buche e sconnessioni, immaginatevi le auto parcheggiate anche sugli alberi (in assenza di altro posto) e se riuscite a non inorridire siete pronti per trasferirvi a vivere anche a Lagos, dove il caos e i rifiuti abbandonati per giorni rallegrano l'ambiente e fanno folklore.
Morale: prima di vaneggiare di unificazione del comprensorio sarà bene ricostruire gli impianti di risalita verso Soliva e attrezzare parcheggi adeguati.

5 commenti:

  1. Bene, però dite anche ai Piazzatorresi come possono tentare di raggiungere l'obbiettivo che voi giudicate il "morale della favola":

    Morale: prima di vaneggiare di unificazione del comprensorio sarà bene ricostruire gli impianti di risalita verso Soliva e attrezzare parcheggi adeguati.

    Per ricostruire l'arroccamento verso Soliva, decongestionare Rossanella e attrezzare parcheggi adeguati servirebbero a grandi linee dai 3 ai 5 mln di euro;
    Voi siete sempre stati contrari agli aiuti pubblici giusto?

    Avanti con i consigli...questi si sarebbero utili, se sensati e realizzabili;

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  2. Sempre contrari agli aiuti pubblici, sì. L'acquisto dei Gremei ad opera del Comune lo abbiamo considerato un male necessario, pena la perdita dell'infrastruttura. Ma é l'eccezione, non può diventare la regola. So bene che con le cifre da lei prospettate trovare un operatore che investa in impianti é improbabile, il ROI (http://it.wikipedia.org/wiki/Return_on_investment) rischia di essere davvero bassissimo, persino nell'ipotesi di un tempo d'esercizio tirato a 30 anni. Se la Sua domanda fosse capziosamente indirizzata a portarci sul tema del sostegno tramite investimenti nell'edilizia (seconde case su aree libere) sa già benissimo come la pensiamo: non se ne parla proprio. Esclusa la comparsa di un filantropo disinteressato, resta un'opzione sinora inesplorata: quella della public company, anche pubblico-privata, col pubblico (non penso solo al Comune di Piazzatorre ma, almeno, anche ai Comuni contermini) in posizione di minoranza. Se vi fossero piccoli azionisti privati (turisti o residenti, nonché persone giuridiche) che volessero mettersi in gioco sino a raggiungere la massa critica utile, si potrebbe tentare. A differenza delle "collette" a suo tempo abortite, qui si tratterebbe non di finanziare in conto capitale ma di partecipare alla gestione. E' comunque dura.

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  3. Dai siate sinceri, per realtà come Piazzatorre non è dura...è impossibile come strada da percorrere;
    Vedete che, a proporre e giudicare si fà presto...ma trovare in questi contesti le soluzioni che consentano di risolvere concretamente le questioni è molto, molto difficile;
    Percio, morale della favola per dirla alla vostra: prima di scoraggiare l'azione di riunificazione del comprensorio che già esiste sarebbe bene capire che riscire a far funzionare BENE E IN MODO ORGANIZZATO E SOSTENIBILE quello che c'è già...sarebbe un grossissimo successo...per tutti, anche per quelle realtà commerciali che avete citato nel post precedente.

    Poi per il resto...se saranno rose fioriranno...

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    1. Non mi piace usare la parola "impossibile", sa troppo di definitivo. Però Lei ha senz'altro ragione quando afferma che trovare una soluzione é molto, molto difficile. Sin da due anni fa Mara si espresse a favore della riunificazione dei comprensori Vaga e Soliva, ma lo fece in un momento in cui l'effetto di un arrivo massiccio di sciatori alla partenza di Rossanella non era stato valutato (ricordo che all'epoca gli impianti aprirono in una situazione sostanziale di estrema scarsità di neve). Secondo l'EdB abbiamo avuto 800 passaggi giornalieri (+o-), bene, immaginiamo di averne anche "solo" quattro volte tanto tutti concentrati sugli impianti di Vaga, a stima direi che Rossanella ne uscirebbe con le ossa rotte. Per questo credo che se si vuole perseguire l'unificazione si deve per forza pensare a come far salire gli utenti direttamente verso Soliva.

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    2. Ciao, e buon anno a tutti.
      Effettivamente é così, nella stagione 2011-2012 ebbi un riscontro positivo dall'apertura della risalita Gremei 1. Eravamo in pochi e non notai alcun problema logistico. Certo, se l'afflusso fosse, per dire, modello Foppolo, credo anch'io che reggere sarebbe improbabile.

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