Il luogocomunismo é una brutta bestia, ma non si può dire che alla base dello stesso non vi siano convinzioni fondate su dati di fatto piuttosto diffusi.
Uno dei luoghi comuni che riguardano la montagna (d'estate) é che la stessa sia un posto "per vecchi".
Detta così é una stupidaggine, non fosse altro che, turisticamente parlando, "la montagna" non esiste, esistono, semmai, migliaia di località montane ognuna con le sue peculiarità e il suo target di riferimento.
E' certamente vero che se interrogassimo un campione significativo di potenziali turisti nella fascia d'età 15-24 anni, le preferenze per una vacanza estiva si orienterebbero soprattutto verso località di mare o per viaggi itineranti. Personalmente ho sempre attribuito tale preferenza a motivi che poco hanno a che fare con le località e molto con le nostre (di noi femmine intendo) gioie esposte generosamente, voi che dite?
Ci prova Vogue a incrinare la visione geriatrica della montagna, e secondo me ci riesce, pur tra qualche confusione (che cacchio c'entrano Lugano e il suo Estival Jazz con la montagna?) e un discreto snobismo, del tutto in linea con la rivista (le mete indicate non sono alla portata di tutte le tasche, inutile far finta che non sia così).
Ho notato l'assenza di località lombarde: la Top Ten non ci appartiene, pazienza. Quel che importa é aver ben chiaro che, oltre al luogo, é l'offerta di eventi, manifestazioni, attività, a decidere chi quel luogo frequenterà. L'età dei frequentatori non é tale per caso, ma in funzione di precise scelte, sono le NON scelte a pesare in termini di marginalizzazione della domanda.
Altrettanto chiaro dev'essere che nessun segmento anagrafico é meno rilevante di altri, e per quanto possa spiacere, considerata la sempre maggiore prevalenza di over 60, mi sa che i cari vecchietti converrà tenerseli buoni, c'è il rischio siano gli unici ad avere ancora soldi da spendere.
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