sabato 20 dicembre 2008

Una firma là e molte qua

Per fortuna si può firmare anche per qualcosa di meglio che non la improbabile abrogazione di enti talvolta dannosi.

Ce lo spiega il sito del prof. Edoardo Salzano, Eddyburg, che illustra un'iniziativa volta a informare su cosa sia il "consumo di suolo", sul perché esso rappresenti un pericolo se spinto oltre certi limiti, sul quanto sia necessario informarsi, valutare, decidere se le cose ci stanno bene come stanno (o come ci viene raccontato che stanno) per poi prendere (o non prendere) una posizione.

Chi ha voglia di perdere un po' del suo prezioso tempo per informarsi sul tema, e poi magari aderire ad una campagna contro il consumo di suolo, legga qui e qui.

Vorrei precisare una cosa: il prof. Salzano appartiene ad una parte politica che non è la nostra, ma ciò non toglie che su molti degli interventi, suoi o comunque ospitati sul suo sito, noi siamo d'accordo. Votare in modo diverso non significa dover per forza sempre dire che il sole è verde solo perché "l'altro" ha detto che è giallo. Su questa barca in cui viviamo, lavoriamo, consumiamo, ci divertiamo, e time permitting ogni tanto proviamo a riprodurci, piaccia o meno ci dobbiamo stare tutti insieme. Che ci sia qualcuno che si ostina a rovinarne il fasciame nella convinzione che la barca poi possa andare più veloce, non importa dove, a noi non va giù proprio per nulla.

Se questi sono amministratori pubblici

Mi associo a Vittorio Feltri. Se le Provincie servono a esprimere amministratori così scarsi come quelli che ci descrive l'Eco di Bergamo, meglio abolirle.

La notizia, di per sé non è una novità. La novità è la faciloneria con cui gli insigni rappresentanti del popolo, capeggiati nientemeno che dall'assessore all'urbanistica della Provincia di Bergamo e dal presidente del Consiglio Provinciale, trattano l'argomento dello "sviluppo" turistico di Piazzatorre.

Una illustrazione della nostra amata sindaca e un sopralluogo sulle recenti nevi della Torcola, e voilà, les jeux sont fait.

Da un assessore provinciale all'urbanistica ci si aspetterebbe un minimo di attenzione al rispetto delle procedure (ricordiamo che il PII è stato adottato in pendenza della VAS, evidentemente percepita come un inopportuno e fastidioso adempimento); macché, scatta invece la promessa di tempi rapidi pur, ça va sans dire, nel rispetto dei sacri crismi dettati dalle norme su Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale.

La sensazione è che si voglia assicurare la "forma" delle verifiche, annacquandone la sostanza: la politica, quando vuole, è perfettamente in grado di "pilotare" i pareri tecnici.

«Piazzatorre ha potenzialità turistiche ancora inespresse – ha concluso Mazza (presidente del Consiglio provinciale) – e la Provincia le sarà a fianco e di supporto nello sviluppo che passa per il turismo».

Ecco, adesso sì che siamo tranquilli.

Feltri, scusi, dov'è che si firma per abrogare le Provincie?

domenica 14 dicembre 2008

Ma la VAS che fine ha fatto?

Sempre a proposito di ambiente, una domanda: la Valutazione Ambientale Strategica del PII dove è finita? Il Comune aveva concluso il procedimento di esclusione dichiarando che occorreva affrontare il processo di VAS. Lasciamo pur da parte il fatto che ha poi comunque adottato il PII, ma 'sta benedetta valutazione s'era deciso di farla, e allora?

Ci aspettavamo che, a quasi due mesi dall'adozione del PII, il rapporto ambientale fosse reso disponibile sul sito internet del Comune, invece tutto tace, salvo un laconico comunicato sul bollettino comunale del mese corrente, nel quale si precisa che "si sta procedendo".

Boh! Tutta la fregola di adottare era legata al far sì che Alta Quota S.r.l. riaprisse gli impianti il 6 dicembre, va bene, ma adesso che la Società avrà gioco nel rivendicare un "diritto", non è che si pensa di produrre un'altra farloccata come si fece a suo tempo per la verifica di esclusione, o no?!

Il bollino Chiquita. Gaudete fratres!

Annuntio vobis gaudium magnum; habemus certificationem*!

*certificationem: maccheronicismo. Non fateci caso.

Speriamo non suoni troppo blasfemo. Vogliamo salutare con la formula più solenne la notizia dell'ottenimento, da parte del Comune di Piazzatorre, dell'agognata certificazione ambientale UNI EN ISO 14001 (stìc...., direbbero a Roma).

Ci risparmiamo di riportare il pistolotto del Sindaco Arioli, lo potete leggere direttamente nel link indicato sopra. Non ci esentiamo, al contrario, dal commentare, un po' perfidamente se volete, che le certificazioni si rilasciano soprattutto perché il certificatore viene lautamente pagato. E' risaputo ma si fa finta che non sia così.

L'ISO 14001, ma non solo, è ormai trattato alla stregua di un bollino Chiquita: la banana sa sempre di banana, però vuoi mettere la sciccheria!

Ci piacerebbe chiedere al soggetto certificatore come ha genialmente raccordato le politiche ambientali a quelle urbanistiche per stabilire che sì, Piazzatorre merita la medaglietta di comune ambientalmente al top della gamma. Ma forse è meglio tenersi la domanda. La risposta potrebbe essere depressogena.

"Obiettivo: turismo sostenibile". Sì, ciao.

lunedì 8 dicembre 2008

Petizione

Da oggi ci "allarghiamo" e proponiamo una petizione per fermare il famigerato PII.
Si aderisce qui.

sabato 6 dicembre 2008

Robb de matt

Cose da matti. Che altro pensare quando sul Corriere della Sera di oggi, 6 dicembre, si legge che a Castione della Presolana (valle Seriana), paese sepolto sotto una pioggia di seconde case, per non pagare l'ICI, piovono anche richieste di fittizie separazioni consensuali, cosicché uno dei due coniugi, tutt'altro che in vena di separarsi ma molto in vena di risparmiar quattrini, si tramuta in unico proprietario o residente, continuando però a far la vita di prima.

Il sacro vincolo del matrimonio sciolto da un bollettino esattoriale. Nell'Anno del Signore 2008, ogni crisi è buona per scansare l'erario.

Ogni tanto una buona notizia

Come questa, che aspettavamo da tanto tempo. Speriamo in bene, perché è forse la prima volta che parte un'iniziativa di questo genere. Applauso a Giosué Frosio, consigliere regionale promotore del progetto di legge regionale n. 358 del 14 novembre 2008 intitolato: "ISTITUZIONE DELL'ALBERGO DIFFUSO, BAITA DIFFUSA E BAITA&BREAKFAST".

Due soli articoli, ispirati dall'idea di "sviluppare forme di turismo attente alle proposte ed all'ambiente locale. L'idea che sta alla base dell'albergo diffuso nasce dall'opportunità di realizzare nuove strutture ricettive in piccoli centri rurali senza costruire nuovi immobili, ma utilizzando gli edifici già esistenti".

Era ora.


p.s. il link al testo del progetto di legge è corretto, ma non sempre funziona.

lunedì 1 dicembre 2008

Perle ai porci

Riporto per estratto:

"...la montagna italiana è stata riconosciuta dai poteri "romani" (sia politici sia economici) per quello che è: un gigante economico e un nano politico. [...] In montagna si produce l'acqua che disseta le città e irriga le pianure, crescono le foreste che purificano l'aria metropolitana, il territorio montano viene utilizzato per le grandi infrastrutture che collegano fra loro le città e addirittura qui si realizzano le discariche per risolvere i problemi causati dall'insipienza e dall'ignavia della politica cittadina. E cosa torna agli abitanti della montagna per la funzione resa dal loro territorio alla collettività nazionale? Tornano le proposte di sopprimere le Comunità Montane, di sopprimere i plessi scolastici sotto i 50 alunni, arriva la creazione di carrozzoni per la gestione dell'acqua che hanno sedi e poteri nelle città. Tornano i tagli costanti da anni dei fondi per la montagna. [...]".

Enrico Borghi - Presidente Nazionale dell'UNCEM (Unione nazionale Comuni Comunità ed Enti Montani)

Il brano che ho riportato, non integralmente ma solo per brevità, è stato pubblicato sull'ultimo numero di Famiglia Cristiana (30 novembre 2008, se non ho appuntato male la data).

Senza tanti fronzoli: è un lamento greco che ci saremmo risparmiati. Lacrime di un coccodrillo che s'è morso la coda per sbaglio.

Se la montagna è tra gli ultimi pensieri della politica, romana o milanese fa poca differenza, lo si deve anche all'incapacità degli amministratori dei territori montani oltre che alla indifferenza dei politici che hanno preso voti in collegi di montagna e una volta seduti sullo scranno di un Consiglio regionale o del Parlamento si sono scordati la provenienza di quei voti. Sinistra e Destra pari sono, sia chiaro.

Però il signor Presidente dice anche cose giuste, sulle quali dovremmo riflettere tutti: che la montagna sia una miniera di buone cose per tutti è senz'altro vero, dalle cime innevate, ai ghiacciai (molto malmessi ultimamente), alle foreste, a flora e fauna, a usi e tradizioni, tutto ciò è risorsa.

Risorsa ambientale e umana, risorsa economica. Paesaggi da preservare e valorizzare, architetture povere in materiali e composizione ma ricche in storia e in cultura del territorio.

Ecco, appunto, il territorio. Un bene che non appartiene a nessuno. Noi apparteniamo a lui, semmai. Un terreno mi appartiene, un territorio, seppur formato da migliaia o milioni di lotti, non appartiene ai proprietari di quei lotti. Esso è vita, la nostra vita. Si astrae dal concetto di proprietà e diventa bene di tutti, anche di coloro che ancora devono venire al mondo.

Da qui si parte quando si parla di "sostenibilità" delle trasformazioni: usare una risorsa comune senza distruggerla, consentendole di rigenerarsi, affinché chi verrà dopo di noi possa goderne a sua volta.

Che c'è di "sostenibile" in una disseminazione di case e condomini in un paese di montagna? Nulla, proprio nulla.

Un deposito temporaneo per cittadini ai quali non importa nulla della montagna ma molto del loro tempo libero, una discarica per lo stress metropolitano, ecco cosa diventa quel paese. Luogo dove le angosce della città vengono forzatamente stemperate in una natura violentata e scaricate su pochi abitanti smarriti all'idea che il modello economico in cui avevano creduto sia fallimentare, ma incapaci di ammetterlo e di costruirne uno nuovo.

Libiamo libiamo (forse è meglio)

Grande giubilo in Alta Valle e a Piazzatorre. Abbondanti nevicate consentiranno l'avvio della stagione sciistica già a partire dal prossimo sei dicembre.

Eh già, Alta Quota S.r.l. sì che mantiene gli impegni. Bravi, bravissimi.

Certo, a sistemare le piste per metterle in sicurezza ci ha pensato mamma Comunità Montana con un po' di soldini dei contribuenti (309.000 €), ma che importa.

Al "pubblico" che paga per consentire al "privato" di fare utili ci siamo abituati, o no?

E poi che sarà mai di fronte ad un investimento di 55 milioni di euro promessi dall'Alta Quota?

Beh, intanto aspettiamo ancora che, articolesse a parte, qualcuno si degni di spiegare la composizione della cifra: 55 mln de che? Valore totale dell'operazione? Investimenti? Fanfaluche? Boh! E forniti/garantiti come? Banche? Ipoteche? Fideiussioni? Mah!