Mara
Piazzatorre è un paese della Valle Brembana, in provincia di Bergamo. Era una località turistica parecchio in voga. Ora vive forti difficoltà e deve rinascere. Un progetto immobiliare di "rilancio turistico", secondo noi sbagliato, al momento sembra fermo, e non è detto che ciò sia un male, anzi. Per salvare gli impianti sciistici si può, si deve, fare dell'altro. Si può farlo uniti. MAIL: salviamopiazzatorre@gmail.com
lunedì 22 giugno 2009
Informazione di servizio
Mara
mercoledì 10 giugno 2009
Commento al voto amministrativo
Avevamo sostenuto, in tempi non sospetti, che Federica Arioli avrebbe probabilmente chiuso il proprio mandato amministrativo con l'approvazione del PII. Così è stato.
Il voto di domenica non è però, secondo noi, una condanna del sindaco che ha voluto il PII. Due sono i motivi che ci inducono a questa considerazione. Il primo legato al fatto che, ci risulta (ma potremmo essere smentiti), che anche il neo sindaco, Michele Arioli (a proposito, buon lavoro) abbia votato a favore del PII dai banchi dell'opposizione. Il secondo motivo è conseguente alla presa d'atto che buona parte dei cittadini di Piazzatorre ha avuto verso il PII un atteggiamento, oseremmo dire, di rassegnazione, di accettazione di un male ritenuto "minore".
Dunque il voto di domenica scorsa non pone in discussione la più importante scelta urbanistica di Piazzatorre.
Il destino di Federica Arioli è stato scritto molti mesi addietro. Già un anno fa i meglio informati e i meglio conoscitori di Piazzatorre e della sua storia più "recente" (termine da intendersi riferito agli ultimi quattro decenni) confidavano a me e ad altri che il nuovo sindaco sarebbe stato Michele Arioli.
Roba da far impallidire le pastette del Festival di Sanremo? No, niente pastette. Solo calcoli, ipotesi ben congegnate, alla luce della conoscenza di come si sono svolte le vicende amministrative di Piazzatorre per quarant'anni. Tradizioni proiettate nel futuro.
Federica Arioli ha puntato sul PII per ottenere una riscossa rispetto ad un'amministrazione partita davvero bene (lo abbiamo sempre riconosciuto) ma evolutasi nel peggiore dei modi in tempi sin troppo brevi.
La sua maggioranza si è sfaldata in meno di un biennio. Ce n'era abbastanza per mandare tutti a quel paese e commissariare il Comune. Lei, coraggiosamente, ha resistito, ma s'è venduta l'innocenza politica che l'aveva portata ad essere eletta sindaco. Da lì in avanti la sua azione si è allineata alla mediocrità che ad oggi caratterizza la gran parte dei nostri comuni, piccoli o grandi che siano.
Neppure ciò che è stato venduto come "salvataggio della Patria" è bastato a salvare lei.
A casa, lo ripeto, ce l'hanno mandata i piazzatorresi. Per quel che mi riguarda, a Federica Arioli va l'onore delle armi, unito però al rammarico per il disastro che subirà Piazzatorre, disastro che lei non ha saputo, o voluto, impedire.
martedì 9 giugno 2009
Federica Arioli: a casa!
elettori 406, votanti 366 (90, 14%),
schede bianche 18, schede nulle 17, schede contestate e non assegnate 3.
Sindaco: Arioli Michele, voti 168 (51,21%).
Tra qualche giorno il commento.
sabato 6 giugno 2009
Una speranza per la Tagliata?
Questo post è dedicato a loro.
Ho intitolato il post scrivendo di speranza, perché una recente circolare regionale, la n. 7/2009 (BURL n. 18.05.2009, n. 20, S.O.) emessa dalla direzione generale agricoltura (posto dove sembra che qualcuno non abbia dimenticato di lavorare per la collettività), pone limiti piuttosto chiari alla trasformazione dei boschi.
Ci si leggono cose tipo "il rilascio dall'autorizzazione alla trasformazione del bosco non può comportare la distruzione totale dell'intero complesso boscato", ed altre sovversive dichiarazioni come "la ≪relazione tecnico forestale≫ deve ovviamente essere fatta da un tecnico in seno all’ente forestale che rilascia l’autorizzazione o da proprio collaboratore esterno, evitando in ogni caso di recepire senza opportune valutazioni tecniche le motivazioni presentate dai tecnici di chi presenta l’istanza di autorizzazione alla trasformazione del bosco. I tecnici di questi ultimi, infatti, si fanno portavoce di interessi di parte, che possono sicuramente essere legittimi, ma che non devono essere recepiti sic et simpliciter dalla Pubblica amministrazione senza effettuare considerazioni".
Non sto a riportare altre stralci, chi vuole può scaricare la circolare e leggerla. Quel che è certo è che se coloro ai quali toccherà applicare la circolare svolgeranno il loro lavoro (pagato dalla collettività, cioè da noi tutti) con onestà e fermezza, il bosco della Tagliata, alla faccia (brutta) del PII, non potrà essere interamente raso al suolo. Ne dovrà rimanere una parte significativa, non tre sparuti filari.
Incrociamo le dita.
martedì 2 giugno 2009
Urbanistica. Urba che? E' robba che se magna?
Chi avesse seguito l'ultima puntata di Report, quella del 31 maggio 2009, avrà avuto modo di rendersi conto di quale disastro siano le nostre città e quale vita di infima qualità debbano condurre milioni di persone, causa l'ignavia degli amministratori pubblici e l'avidità di immobiliaristi e costruttori.
Grazie al cielo c'è ancora chi si schifa, per esempio un giovane studente di architettura aretino, Riccardo Verdelli, del quale trovate una pregevole lettera sul blog dell'arch. Pietro Pagliardini, De Architectura.
Con Pagliardini ho avuto un proficuo scambio di mail a seguito di un mio commento ad un suo recente post.
Trovo sia un professionista attento, colto, sensibile, nonché un eccellente pubblicista di una materia spesso così bistrattata quale è l'architettura, attorno alla quale i dibattiti sono o eccessivamente aulici o terribilmente banali. Pagliardini è un rasserenante esempio di equilibrio e la lettura dei suoi interventi riesce ad avvicinare alla materia anche chi abbia solo un minimo di competenza, senza infastidire chi non apprezza il bla-bla degli accademici.
Lo ringrazio per l'attenzione che mi ha cortesemente riservato e ricambio qui.
Piccole mostruosità come il PII di Piazzatorre sono il frutto bacato della sconfitta dell'urbanistica e del disinteresse dei cittadini per la città.