domenica 1 aprile 2012

Fin troppo ovvio

Cosa dicevamo nel post precedente? Che la montagna interessa finché c'é da rinnovare lo skipass, dopodiché si fotta pure. Triste constatazione verificare che sciolte le misere spruzzate di neve le cronache si sono rivolte a bariste discinte.

Peccato, perché su quel che avviene nelle nostre montagne ci sarebbe da scrivere cronache un po' più serie, a partire da quelle che ci raccontano le avventure di certi imbarazzanti personaggi, di cui non ci si libererà mai abbastanza presto, o che ci ricordano come importanti progetti rischiano di fare una fine ingloriosa (e sarebbe uno smacco per l'intera valle).

Ma non stupiamoci, nel Paese dove della montagna si pensa di poter fare a meno perché tanto la tecnologia ci mette in grado di pensare e realizzare le cazzate più assurde (tanto, state tranquilli, c'é sempre un assessore pronto a sostenerle e finanziarle), pretendere che della parte più delicata del nostro territorio si parli in termini seri e approfonditi é probabilmente un'utopia.

Altrove il vento é cambiato, sul serio, e dopo un referendum che ha posto un severo limite alle coltivazioni di villette lungo i versanti, ora si passa a politiche volte a limitare ovunque il consumo di suolo.

Un uno-due che mette all'angolo il partito dei costruttori, lo stesso che da noi invoca, un giorno sì e l'altro pure, una sanatoria, un piano casa, più opere pubbliche inutili.

Del resto, si sa, da noi il Regno di Mordor é costituito dall'articolo 18, eliminato quello, sorgerà radioso il sol dell'avvenire.

Purtroppo le cose non vanno quasi mai come si vorrebbe, e siccome l'inverno é finito da un pezzo e avanza il trittico Pasqua-25 aprile-1° maggio, sarà bene guardare avanti e vedere come andrà l'afflusso turistico in questi tre periodi chiave per capire la tendenza in vista di un'estate che arriverà puntuale. Come ogni anno.

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