martedì 10 aprile 2012

Tutta colpa della crisi?

Non finirò mai (sono testarda e cocciuta) di stupirmi per le lagne riportate da certe articolesse. Tutti lì a domandarsi cosa non ha funzionato, a incolpare la crisi e il destino cinico e baro. 
Lo schema sembra consolidato: squilli di trombe e rullo di tamburi, partenza a razzo, insulti ai dissidenti disfattisti e antipatriottici. Poi appena le cose non girano come si vorrebbe scatta la caccia al complotto, alla congiura. In mancanza di congiurati l'evocazione della crisi risulta comunque consolatoria.

Cascasse il mondo se qualcuno si decide una buona volta a dire: "Ebbene sì, lo ammetto, ho avuto un'idea del cazzo! Pensavo di aver trovato la soluzione a tutti i nostri problemi, l'uovo di Colombo, ma non mi sono reso conto che quell'uovo era scaduto da vent'anni, che nel frattempo il mondo era cambiato, che forse avrei dovuto puntare a qualcos'altro che non alla solita pioggia di mattoni, che la montagna può essere migliore se non si trasforma in un parco tematico ma sa valorizzare le proprie peculiarità (e pazienza se a molti cittadini piace solo il parco tematico. Per loro c'è sempre Gardaland)".

Denominatore comune di queste vicende sembra essere anche l'attesa di un Salvatore (non Ligresti stavolta, ma poco cambia visti i nomi in campo). 
Domanda: ammesso che una tale figura esista, si é consapevoli che non sarebbe un Babbo Natale, vero?
Si chiami Percassi o De Benedetti o Vattelapesca, questo danaroso Lancillotto non arriva per salvare la Ginevra di turno in quanto innamorato di lei, semmai per guadagnarci un bel po' di scudi d'oro.

Tutto legittimo, ovvio, ma agli amministratori dovrebbe interessare (anche) un altro aggettivo: efficace. Quant'é stata efficace l'azione dei lancillotti che sinora hanno cavalcato per la Valle Brembana?

Forse é tempo di aiutarsi in casa propria, di provare sul serio a "fare sistema". Lo so, é un'espressione abusata, soprattutto perché da lungo tempo è solo un'espressione e non un modo di agire. E allora é proprio tempo di spremersi le meningi e agire, superando divisioni, diffidenze, gelosie, per dare spazio alle capacità locali, ai singoli punti di forza. Fare sistema, appunto.


9 commenti:

  1. Ho passato le vacanze di Pasqua a Val Thorens nelle 3 vallee. Il numero di utenti delle piste era tutti i giorni impressionante e in albergo tedesci, Olandesi, Russi etc. Con la vostra mentalità le 3 vallee (il più grande comprensorio sciistico del mondo con oltre 600 km di piste collegate sci ai piedi) non esisterebbe proprio. Un investimento così colossale, con impianti che non ci sognamo nemmeno nelle località italiane più blasonate, di certo non è stato fatto solo dai privati ma funziona e anche molto bene. La montagna senza lo sci non esiste, non esiste nessuna località di montagna nota senza sci e sport invernali e Piazzatorre senza sci sarà uguale a Branzi, Trabuchello e qualsiasi altro paesino di montagna sconosciuto e senza turismo. Ciò non toglie che bisogna puntare anche sull'estate ma senza il turismo invernale non starà mai in piedi nemmeno quello estivo.

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    1. Senza lo sci, al più, non esistono le localita sciistiche, la montagna resta. Mi passi la battuta. Continuando a legarsi allo sci come motore finisce che la "macchina" montagna prima o poi accosta a lato della strada e non si muove più. Ripeto allo sfinimento: lo sci deve essere una componente del pacchetto montagna, ma NON la componente principale, perché da solo non regge più. Quanto a Le Trois Vallée, io non so se l'Etàt ci ha messo del suo, conoscendo i francesi dico che é probabile. Spiacente, ma la minestra keynesiansa è stata riscaldata troppe volte. Le tasche di Pantalone sono vuote, pretendere che finanzi attività private non é solo economicamente sbagliato, è immorale.

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    2. E infatti Branzi é meglio di Piazzatorre! Ma li avete gli occhi o no?

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    3. Si,forse il formaggio Branzi...il paese vive alle spalle di Foppolo e di turistico sinceramente ha ben poco...ambientalmente poi non cè proprio paragone!

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    4. No, scusa, cos'é che faremmo alle spalle di Foppolo? Spiegati meglio o dicci che numeri hai in mano, poi cominciamo a discutere.

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    5. Non puoi paragonare Branzi a Piazzatorre perchè uno è un paesino di passaggio verso Foppolo seppur carino, ecc mentre Piazzatorre pur con le sue note problematiche è località con impianti e montagne sue (per gli impianti perlomeno finora, poi no si sa)
      Inoltre il paesaggio è imparagonabile totalmente in quanto quello che offre agli occhi Piazzatorre a Branzi non esiste neanche lontanamente.
      Ciao

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  2. A parte l'accento gli italiani del nord, salvo qualche rara eccezione da ambo le parti, sono uguali a quelli del sud. In pratica in quanto italiani non possiamo fare, per educazione e cultura, quello che giustamente proponi. E' come se ad un cane chiedessi di non essere carnivoro: come fa poveraccio? Non capirebbe nemmeno quale sia la tua richiesta tanto questa è al di la dell'area di ciò che potrebbe capire.

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  3. Dipende dai giorni...
    L'idea stessa di pessimismo è un concetto soggettivo
    Ho dato la mia opinione; conoscendo tu senza dubbio popolazioni anglofone o comunque a nord dell'italia sai bene che il confronto è a nostro ampio sfavore. Peraltro mi riferisco anche al banale quotidiano dal fermarsi alle strisce pedonali all'essere cortesi ed educati con i clienti quando questi vengono a spendere i propri denari nel tuo negozio,eccetera.
    Uno dei problemi principali da superare resta a mio avviso quello dell'orticello, ma per farlo ci vuole una base civica ad oggi non sufficientemente presente nelle italiche sinapsi.
    Buona serata

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