venerdì 7 maggio 2010

I perché dei ricorsi amministrativi

L'ennesimo ricorso al TAR contro uno dei programmi di riqualificazione urbana che interessano paesi della Valle Brembana, in questo caso San Pellegrino Terme, ha dato spunto alla consueta ridda di commenti tra gli "sviluppisti", i partigiani del "fare" e gli scettici, quelli che vorrebbero si facesse usando la testa e non i piedi.

Citarsi non è elegante, ma di fronte alla macroscopica scempiaggine di certi nostri politici, l'ineleganza passa in ultimo ordine. Ripeto, ampliando il concetto, quel che ho scritto in un commento all'articolo di Bergamo News che dava notizia della replica del Sindaco di San Pellegrino Terme al presidente del comitato che ha presentato il ricorso contro una parte del progetto Percassi.

I ricorsi non si fanno per il gusto di farli, bensì perché sono l'ultima carta da giocare quando tutti i tentativi di dialogo sono stati frustrati, quando le soperchierie o le superficialità non vengono sanate dall'amministrazione medesima, in un sussulto di coscienza civica.

Lamentarsi del ricorso è come lamentarsi perché entrati a rubare in una casa, il proprietario di questa ci ha presi a randellate.

Un tempo la conflittualità veniva disinnescata grazie ai controlli che gli organismi regionali di controllo svolgevano sulle delibere del Comuni, quando quel baluardo, che pur tra mille difetti era sempre meglio del nulla attuale, venne abolito, restò solo la magistratura a poter intervenire, quella amministrativa da un lato, quella penale, nei casi peggiori, dall'altro.

Ma la magistratura può intervenire solo "a valle" dei procedimenti, a volte quando ormai il danno è fatto, e gli strascichi di veleno restano poi per anni.

Allora chiedo, a quei Sindaci che si lagnano: ne vale davvero la pena? Vale la pena nascondersi dietro la foglia di fico del "fare", senza mai chiedersi bene cosa si sta facendo e perché lo si fa, se quel "fare" abbia un senso o sia solo uno slogan ormai trito e ritrito quanto tanti altri sentiti in questi anni, o, forse, vale la pena saper dialogare un po' di più e, soprattutto, non farsi ingolosire dalle promesse degli "uomini della provvidenza" che vestono i panni di operatori immobiliari e costruttori?

2 commenti:

  1. www.comune.foppolo.bg.it

    RispondiElimina
  2. Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione.
    Però come commento è un po' scarno. Cosa voleva dirci?

    RispondiElimina