Ecco finalmente una buona ragione per eliminare i boschi di Piazzatorre:
impediscono l'atterraggio agli elicotteri di soccorso.
:-))
Auguri di pronta guarigione alla signora.
Piazzatorre è un paese della Valle Brembana, in provincia di Bergamo. Era una località turistica parecchio in voga. Ora vive forti difficoltà e deve rinascere. Un progetto immobiliare di "rilancio turistico", secondo noi sbagliato, al momento sembra fermo, e non è detto che ciò sia un male, anzi. Per salvare gli impianti sciistici si può, si deve, fare dell'altro. Si può farlo uniti. MAIL: salviamopiazzatorre@gmail.com
mercoledì 23 settembre 2009
lunedì 21 settembre 2009
Dibbattiti
Il "dibbattito" ferve sul caso Piazzatorre. Un po' troppo tardi forse.
Interessanti i commenti al servizio di Vabrembana News: posizioni per lo più radicali, o di qua o di là, niente prigionieri, nella più verace tradizione dell'Italia attuale. Io ho ragione e tu no. Per che motivo? Ma è così ovvio che è inutile spiegarlo! Suvvia, mi meravigli!
Parola d'ordine "dagli all'ambientalista", e chi non s'adegua prontamente e con entusiasmo dev'essere senz'altro uno sporco collaborazionista, da bruciare anch'egli.
Manca solo il "Gott mit uns".
Tranquilli ragazzi, tranquilli, fatevi una camomilla. Lo faranno il PII.
mercoledì 9 settembre 2009
Bene, bravo, bis!
<<La crisi economica ha gravato sia sul turismo d’affari che su quello di “piacere”. È il commento, a caldo, del presidente degli albergatori bergamaschi. La speranza è che con la stazione invernale la situazione cambi. Non ci resta che aspettare che la crisi passi – ha spiegato – così che il territorio possa manifestare il suo vero potenziale. Sia per quanto riguarda il turismo d’affari che per quello di “piacere”. Una ripresa economica che porterà quindi benefici anche nel settore turistico.
Soprattutto in quelle località che investono e fanno del turismo un fiore all’occhiello. Se si prosegue sulla scia dello scorso anno – ha aggiunto Zambonelli – con investimenti in montagna per l’innevamento, per rinnovare gli impianti, e per i servizi, credo che si prospetti una stagione ricca di soddisfazioni. Anche perché non più legata al solo meteo. Quindi, piste bianche senza dover aspettare che nevichi. Tutto però è adesso legato all’economia, che in tempi difficili comporta l’unanime volontà di limitare le spese. E quindi anche le vacanze o i viaggi di affari.>>
Soprattutto in quelle località che investono e fanno del turismo un fiore all’occhiello. Se si prosegue sulla scia dello scorso anno – ha aggiunto Zambonelli – con investimenti in montagna per l’innevamento, per rinnovare gli impianti, e per i servizi, credo che si prospetti una stagione ricca di soddisfazioni. Anche perché non più legata al solo meteo. Quindi, piste bianche senza dover aspettare che nevichi. Tutto però è adesso legato all’economia, che in tempi difficili comporta l’unanime volontà di limitare le spese. E quindi anche le vacanze o i viaggi di affari.>>
Ecco, il sig. Zambonelli sì, che ha capito tutto: i turisti calano? è colpa della crisi (mica della, spesso, penosa offerta che viene loro proposta a prezzi da gioielleria); il turismo estivo langue? chissenefrega, l'importante è quello invernale; il clima non è generoso di neve? embè? ci avemo li cannoni.
Zambonelli, glielo dico in milanese: ma va a ciapà i ratt!
sabato 5 settembre 2009
Paralleli
Da "Italians" (Corriere della Sera) del 4 settembre 2009.
"La bulimia edilizia, negli ultimi anni, sta cambiando la faccia di Santa Teresa Gallura, ed è un vero peccato: il luogo resta magico, non compromesso come Cala Gonone, Costa Rei o Costa Paradiso (sia pace all'anima sua). Ne ho accennato anche dal palco in Piazza Manna, durante "Musica sulle Bocche" (26-31 agosto, foto sotto). Mi risulta però che le grandi lottizzazioni siano state approvate dall'amministrazione precedente (Nicoli, centrosinistra), e l'attuale sindaco (Bardanzellu, centrodestra) abbia le mani legate. Sbaglio?Aggiungo: Santa Teresa e Aglientu possiedono la costa più spettacolare e intatta d'Italia (non ce n'è per nessuno: andate a Naracu Nieddu, sotto Montirussu, resterete a bocca aperta). E' giusto che queste tesoro produca redditi e benessere per la popolazione locale. Ma non è possibile che l'unico modo di produrli sia costruire-costruire-costruire, mangiandosi il territorio a poco a poco. Anche nei servizi c'è ricchezza. Qui punterei. Ma occorrono idee, iniziative e collaborazione civica - che in Sardegna spesso manca. In agosto sono tornato anche in Alta Val Badia, a mio giudizio la montagna più bella d'Italia, l'equivalente alpino della Gallura (come unicità, bellezza, varietà di clientela). I ladini proteggono le loro valli con le unghie e con i denti, e si aiutano tra loro; i galluresi molto meno. E questo, secondo me, spiega molte cose. Detto tutto ciò: la Gallura è casa loro, non casa nostra. In quell'angolo di Sardegna ho passato parte della mia vita, ho tanti ricordi e molti amici. Qualunque decisione prenderanno, io la rispetto".
Prima la domanda: i brembani, quanto proteggono le loro valli? Quanto si aiutano tra loro?
Poi la promessa: comunque finisca la vicenda del PII di Piazzatorre, accetteremo l'esito, rispettando la volontà dei Piazzatorresi.
martedì 1 settembre 2009
PRESENTATO IL RICORSO!
Accidenti! L'ho saputo solo da pochi minuti e mi sono precipitata a controllare. Sembra proprio così, Legambiente avrebbe deciso di impugnare il PII presentando un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
Tramontata dunque l'ipotesi di un ricorso a cura di alcuni carbonari, si è passati alle vie di fatto direttamente da parte di un'associazione ambientalista.
Mah, sono sempre perplessa di fronte alla via giudiziaria quando l'origine dei problemi sta in un approccio culturale ad uno specifico tema, però, chissà, forse anche un ricorso può servire e sortire effetti. Staremo a vedere.
Tramontata dunque l'ipotesi di un ricorso a cura di alcuni carbonari, si è passati alle vie di fatto direttamente da parte di un'associazione ambientalista.
Mah, sono sempre perplessa di fronte alla via giudiziaria quando l'origine dei problemi sta in un approccio culturale ad uno specifico tema, però, chissà, forse anche un ricorso può servire e sortire effetti. Staremo a vedere.
Contrasti e decisioni
Ad Oltre il Colle la cronaca è vivace ultimamente. Interessante. Tre notizie di questa fine d'estate, ci fanno sapere che sui "metodi" per governare il turismo ed il territorio, talvolta, non c'è solo passività.
Il bello è che due di queste notizie, segnalano un fatto dando conto di risvolti che non ci si aspetterebbe. Da un lato un'estate "da incorniciare" per quanto riguarda gli afflussi, dall'altra la protesta veemente di un bel gruppo di villeggianti delusi dalla scarsità di iniziative messe in campo dal Comune.
Sullo sfondo, a far da collante alle prime due, la terza notizia, e lo scontro, neppure tanto velato, sul PGT e sulle sue previsioni, che paiono orientarsi ad uno stop nei confronti dell'edificazione indiscriminata del territorio.
Oltre il Colle, poco meno di 1.100 residenti (meno di 500 famiglie) vede la presenza di circa 3.000 seconde case, un rapporto abnorme per quanto lontano dai record di Foppolo e Piazzatorre, con numeri simili dovrebbe essere la cosa più ovvia decretare lo stop alle nuove costruzioni, e invece no, c'è chi protesta farneticando di "blocco di ogni possibile sviluppo". Staremo a vedere chi la spunterà, ma siamo molto, molto pessimisti.
Il bello è che due di queste notizie, segnalano un fatto dando conto di risvolti che non ci si aspetterebbe. Da un lato un'estate "da incorniciare" per quanto riguarda gli afflussi, dall'altra la protesta veemente di un bel gruppo di villeggianti delusi dalla scarsità di iniziative messe in campo dal Comune.
Sullo sfondo, a far da collante alle prime due, la terza notizia, e lo scontro, neppure tanto velato, sul PGT e sulle sue previsioni, che paiono orientarsi ad uno stop nei confronti dell'edificazione indiscriminata del territorio.
Oltre il Colle, poco meno di 1.100 residenti (meno di 500 famiglie) vede la presenza di circa 3.000 seconde case, un rapporto abnorme per quanto lontano dai record di Foppolo e Piazzatorre, con numeri simili dovrebbe essere la cosa più ovvia decretare lo stop alle nuove costruzioni, e invece no, c'è chi protesta farneticando di "blocco di ogni possibile sviluppo". Staremo a vedere chi la spunterà, ma siamo molto, molto pessimisti.
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