domenica 3 gennaio 2010

Il tappeto di mosche morte

Fresco reduce da Piazzatorre, dove ho trascorso i giorni a cavallo tra dicembre e gennaio, mi vengono alcune considerazioni maturate dopo aver osservato con una certa attenzione il paese e le persone che lo hanno animato.

Prima considerazione: l'unificazione degli impianti serve, non ci sono dubbi in proposito. Serve a dare un minimo di senso alla pratica dello sci a Piazzatorre, oppure continueremo a vedere i villeggianti caricare l'attrezzatura sull'auto e partire alla volta di Foppolo e Valtorta.

Seconda considerazione: fermo restando quanto sopra, gli sciatori sono UNA MINORANZA del popolo dei villeggianti. Non vorrei esagerare con le ipotesi, ma tolti i bambini sotto i tre anni e gli adulti sopra i settanta, statisticamente non rilevanti sulle piste, posso affermare con ragionevole convinzione che gli sciatori rappresentano sì e no il 25% dei turisti invernali. Anche aggiungendo le percentuali miserrime di praticanti altri sport invernali (ciaspolamenti e pattinaggi vari), siamo ben al di sotto di un praticante su tre turisti.

Terza considerazione: un giro per i paesi della valle, fatto con una calma mai avuta prima d'ora, mi ha svelato un fatto che avevo ignorato. Piazzatorre, come anche Foppolo, non ha storia, nel senso che è un paese fasullo, privo di radici solide, nato per "collegamento" di località (Piazzo, Piazzole, Rossanella) conseguente al riempimento degli spazi aperti tramite case e palazzine. Lo rivela l'assenza di centri storici degni di questo nome, come li potete vedere a Piazza Brembana, a Branzi, ad Ornica, ad Olmo, tanto per non andare troppo lontano. Questo fattore non è stato colto da coloro che dopo tre decenni di crescita basata solo sull'edilizia dovunque e comunque (peraltro, spesso, di discutibile qualità), non hanno ancora capito che occorreva un salto di qualità, mancando il quale il patatrac è solo rinviato.

Quarta considerazione: "bisogna attirare i turisti". Giusto. Ma come? Facendoli sentire (più di qualche volta) degli intrusi rompiscatole buoni solo per essere spremuti con prezzi non all'altezza dei servizi? Promuovendo, meritoriamente, la messa a disposizione di un servizio WI-FI, per poi lasciare che la sede dell'Ufficio Turistico (e vengo al titolo del post) presenti, al piano superiore, un indecoroso tappeto di mosche morte lasciate lì da mesi, dove in teoria si dovrebbe poter andare a leggere uno dei tanti libri messi a disposizione o ad usare un (vetusto) pc?

Quinta considerazione: ho trascorso, in questi ultimi dodici giorni, parecchio tempo a Piazza Brembana, verificando la vitalità di una località priva di piste da sci e nella quale però le persone sembrano trovarsi piuttosto bene sia d'estate sia d'inverno, trovando nelle iniziative proposte sempre motivi d'interesse. Si potrà obiettare che a Piazza ci vanno anche gli sciatori "in pausa", il che è certamente vero, come è altrettanto vero, però, che molti ci vanno e basta, per soggiornare lì senza neppure spostarsi più di tanto. Sarà solo pigrizia?

Sesta (ed ultima) considerazione: dato comune a TUTTE le località, è che molti turisti vi hanno soggiornato pochissimo, talvolta meno di quarantotto ore. A Piazzatorre il "grosso" è arrivato neppure la mattina del 31/12, addirittura il pomeriggio! E di questi parecchi se ne sono andati la mattina del 02/01, neppure il tempo di scaldare le (seconde) case. Non mancano poi quelli saliti solo l'1/1 o il 02/01, e c'è da sperare che si trattengano fino all'Epifania! Qui manco si morde più, si assaggia appena con la lingua e poi si fugge. Perché? Mi piacerebbe che i soloni della teoretica turistica brembana provassero a rispondere seriamente una volta tanto.

Che dire? Io continuo a sperare che in un pur tardivo ritorno di sensatezza, l'amministrazione comunale capisca che il PII non avrà alcun effetto miracolistico e che a Piazzatorre serve uno scatto vero, non l'ennesima ondata di edilizia e lo sfregio alla Tagliata. Riflettano sul fatto che, per quanto attiene la pratica degli sport invernali, con tutta la buona volontà (e molta fortuna), Piazzatorre potrà ambire tutt'al più a divenire una località di terza fascia, non una di prima né di seconda (a meno che qualcuno creda di potersi mettere in competizione, tanto per stare sulle Alpi italiane, con Cortina o Courmayeur, o anche solo con Ponte di Legno o Limone Piemonte). Ne vale davvero il prezzo, sbracare l'ambiente più di quanto non si sia fatto sino ad ora?

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