mercoledì 6 gennaio 2010

Un'altra Valle Brembana

C'è, esiste, qui. Un esempio di come è possibile, se lo si vuole davvero, puntare ad un turismo che non devasta il territorio.

Ci tengo a rinnovare la segnalazione dell'esperienza di Ornica, non solo per riaffermare la ragionevolezza dell'opposizione al modello di "sviluppo" sul quale a Piazzatorre si continua a voler credere, ma anche a monito per il futuro.

Essendo io ostinatamente convinto che saper guardare avanti sia indispensabile, e altrettanto convinto, facendo i debiti scongiuri, di campare ancora abbastanza per vedere i risultati del "brillante" programma piazzatorrese, mi preparo a dire, un giorno, l'avevo detto che era un'idea perdente pensare agli sciatori (alla minoranza, come direbbe Paolo, rappresentata dagli sciatori) e giocarsi anche le mutande per salvare gli impianti di risalita e le piste.

E la convinzione che perseguire l'obiettivo "sci" affidandosi alle affettuose cure delle società immobiliari sia una strategia demenziale, si rafforza dopo avere letto questo dossier. Consiglio a tutti la lettura della parte II, da pag. 21 a pag. 44. Il dossier è del 2006, a quattro anni di distanza lo si potrebbe ripubblicare tale e quale, salvo aggiornamenti alla tabella a pag. 33: la percentuale di sciatori nel frattempo sembra diminuita (2,5 mln su 6 mln di turisti complessivi, pari a circa il 42% del totale - fonte Professione Montagna, 101, 2009) anche se non a livelli così bassi come quelli valutati da Paolo (cfr. post precedente), che però, non sono neppure così sbagliati se si dà una lettura al report della Regione Veneto redatto a ottobre 2009 nell'ambito della predisposizione del piano neve regionale.

4 commenti:

  1. strano che nella sezione speciale inverno del sito linkato si legge tale frase "vi porteremo alle stazioni sciistiche di Piazzatorre,Bremboski ecc..."

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  2. Perché strano? La pratica dell'albergo diffuso può tranquillamente prevedere un'assistenza al cliente che consista anche nell'accompagnarlo a visitare località o a praticare attività.
    Non c'è contraddizione tra quel modello di ricettività e l'avvalersi degli impianti esistenti, se è questo che intendeva col suo commento. Anzi, secondo me è proprio il contrario, perchè così facendo si coniugano l'accoglienza in strutture esistenti all'utilizzo di impianti esistenti (che nessuno vuole chiudere).

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  3. Ornica la perla delle alpi, peccato che non ha mai sentito parlare nessuno.... nemmeno io, che vado in val brembana da 30 anni. Mi ricordate molto Travaglio e Santoro per l'obiettività delle Vostre analisi. Dopo tanti attacchi alla moderazione su walbrembana web (che non condivido) è esilarante vedere che la attuate anche Voi. A parte la stucchevole faziosità mi chiedo come facciate a non capire che senza sci non possibilità per Piazzatorre e come l'ambiente e il boschetto che difendete non abbia portato nessun turista. Il declino di Piazzatorre è iniziato con la fine degli anni perchè non si è sviluppato il comprensorio, non si sono rinnovati gli impianti e non è stato predisposto l'innevamento artificiale. Semmai il problema è che lo sforzo non è sufficiente perchè un serio rilancio necessiterebbe di completare il progetto Vaga con gli altri 2 impianti a suo tempo previsti oltre all'impianto sulla costa piana e alla sostituzione sia dell'impianto di arroccamento dal paese che della seggiovia monte zuccone. Se gli abitanti di Piazzatorre fossero stati dotati di maggiore intelligenza invece di combattersi tra loro oggi tutto questo sarebbe già realtà. Poi che oltre a questo siano necessarie altre cose è certo ma senza gli impianti non solo non arriverà mai nient'altro ma si chiude tutto. E se vendeste a Piazzatorre per andare a Ornica ;-)

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  4. Eh no caro lei, del Travaglio e del Santoro lo dà a qualcun altro per favore! Un'altra trovata come questa e per la prima volta adotterò la censura, garantito.
    E ora veniamo alle cose serie.
    Mai sentito parlare di Ornica in trent'anni? Beh, che dire? Presti più attenzione. Poi, scusi, "sentito" che significa? Come se Piazzatorre fosse un nome noto, non dico in Italia, ma in tutta la Lombardia. Beh, mi spiace disilluderla, non è così.
    Faziosità stucchevole: siamo di parte, c'è scritto anche sotto il titolo del blog. Stucchevoli per lei e/o per altri? CHISSENEFREGA.
    Quanto allo sci, nessuno ha mai detto che dev'essere dimenticato, bensì che il prezzo ambientale da pagare, nel caso del PII di Piazzatorre, è troppo salato (l'ha ammesso persino una VAS sin troppo edulcorata) e non dà alcuna garanzia che trascorsi i dieci anni della convenzione con l'Alta Quota il cosiddetto rilancio potrà essere consolidato. Se lo sci è andato in crisi non è perché c'era la cattiva dottoressa Colombo a fare il malocchio, ma per una serie di fattori, soprattutto esterni a Piazzatorre, che hanno messo in crisi lo sci pressoché ovunque sulle Alpi. Si rilegga per bene i post sotto il titolo "Sport invernali e Turismo", se ne ha voglia, s'intende.
    Ma Lei ed altri queste cose non le volete neppure sentire, se non altro perché, probabilmente, non siete in grado di confutarle.
    E allora per raddoppiare, triplicare, quadruplicare gli impianti, alè, vai di edilizia. Tanto valeva affidarsi agli strozzini, almeno quelli il bosco non lo tagliavano!
    Vendere a Piazzatorre? Stia certo che presto o tardi lo farò. Far vacanza in una specie di periferia di Dalmine, con qualche salita in più, non mi esalta granché. Ma sono anche certa che non troverò nessuno pronto a comprare, i polli li avrà spennati l'Alta Quota S.r.l.

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