giovedì 26 gennaio 2012

Facce di palta

Questa mattina ho incontrato un cliente, dovevo valutare con lui il da farsi per bonificare un'area dismessa sita in un comune della provincia di Milano, zona altomilanese, tra il Sempione e l'autostrada dei Laghi.
Abbiamo esaminato insieme una serie di documenti, incluso il nuovo PGT di quel comune, adottato pochi mesi fa.

Nel guardare la carta che riassumeva le previsioni del Piano, sono inorridito in silenzio. Un paese di 16-17.000 abitanti, circa 10 kmq di superficie, si appresta a vedere crescere la propria porzione urbanizzata con una ventina circa di aree di espansione, per la maggior parte residenziali (ma per non farsi mancare proprio nulla è in arrivo anche un mega centro commerciale di quasi 20.000 mq), sparpagliate ovunque. A ciliegina sulla torta, una nuova tangenziale che collegherà direttrici tra loro ortogonali, ma in due punti così distanti da poter facilmente prevedere che sarà l'ennesima opera pubblica inutile.

Nel tardo pomeriggio, rientrato in sede, ho voluto farmi dell'altro male: ho aperto il sito della Provincia di Milano per vedere il loro Piano Territoriale, le sue previsioni relative a quel comune: ineffabili! Hanno ritagliato le superfici agricole coltivate in modo tale da garantire che il parere della Provincia (verrà dato entro febbraio) sarà per forza favorevole.

In Lombardia di convegni sull'insostenibilità del consumo di suolo se ne fanno ormai a giorni alterni. Spesso e volentieri sono organizzati, o patrocinati, dalla Regione o dalle Province.

Tutti lì a fare accorati appelli sulla necessità di ridurre il consumo di suolo, di intervenire prioritariamente sulle aree dismesse, di salvare le superfici agricole, bla bla bla....

Aria fritta.

Sono dei bugiardi senza vergogna. Non gli frega nulla del suolo consumato, dei campi che scompaiono, del disastro generato da urbanizzazioni sempre più disperse, sempre meno giustificabili con esigenze di insediamento umano.

Stanno vendendo una cosa che non gli appartiene, il territorio, fottendosene allegramente del futuro che aspetta le prossime generazioni (certo, tanto quelle mica votano per lorsignori, voteranno per qualcun altro, quindi...).

Forse la stella di Formigoni si sta spegnendo, offuscata da brutte frequentazioni di personaggi opachi a lui vicini, ma i danni che ha fatto la sua politica troppo contigua agli interessi del capitale immobiliare resteranno per decenni. Proficua é stata, peraltro, l'allenza con un partito nel quale milita un signore che, quand'era assessore regionale al territorio, andava dicendo che lui non voleva una Lombardia con undici milioni di abitanti, per poi meno di un anno dopo correre scodinzolando a modificare la legge regionale sul governo del territorio, come da desiderata degli amici (Confedilizia, Assoedile, ecc..) del potente alleato e della sua congrega clerico-affarista (CL e CdO).

Facce di palta. Appunto.

Nessun commento:

Posta un commento