martedì 26 ottobre 2010

Mamma li Crociati!!!

Allora, giusto per mostrare (ancora una volta) che qui non si fanno Crociate contro nessuno, si cerca, nel nostro piccolo, di fare informazione e discussione (lo so, cose fastidiose, questa storia della libertà di opinione è un virus che non vuol saperne di scomparire), adesso vi sciorino una bella lista di frasi, dichiarazioni, dati, che descrivono lo stato dell'arte riguardo gli sport alpini invernali.

Prima però, la dovuta e necessaria polemica: certi commenti, pur educati, sono un po' la dimostrazione di quanto bene la nostra cialtrona classe politica di destra, sinistra, sopra e sotto, sia specchio dell'elettorato. Basta portare un dato, un numero, una statistica, che minano le certezze del luogocomunismo in voga, e subito si diventa talebani, crociati, disfattisti, seminatori di pessimismo. In compenso le chiacchere fatte con, quante persone, trenta? cinquanta? assurgono a sondaggio di Mannheimer o Pagnoncelli, secondo i gusti. Come diceva Moretti, "andiamo avanti così, facciamoci del male".

da "Impresa Innovazione - Periodico di informazione su progetti e iniziative di Trentino Sviluppo per il territorio", n. 7, aprile 2010

Piste da sci ed impianti di risalita sono il volano di un business che vale complessivamente oltre un miliardo di euro. Eppure i conti delle società funiviarie spesso mostrano segnali di difficoltà. L’indagine condotta dal Dipartimento turismo della Provincia di Trento sui bilanci 2004-2007 delle 41 società di capitali attive sul territorio provinciale parla chiaro: 9 società su 41 (il 22%) posseggono una redditività positiva a livello globale, mentre quelle con andamenti altalenanti rappresentano la maggioranza.
L’analisi evidenzia la ridotta redditività diretta delle società funiviarie (il rendimento del capitale investito non supera mediamente il 3-4%), che abbinata ai bassi livelli di autofinanziamento non consente di sostenere con facilità i rilevanti investimenti di sostituzione e aggiornamento degli impianti o di ampliamento dei caroselli sciistici. Rimane peraltro vero che la redditività va valutata nel suo insieme, comprensivo di attività redditizie quali noleggi, ristorazione e ospitalità, talvolta gestita direttamente dalle stesse società impiantistiche,
nonché attività immobiliari che a loro volta garantiscono nel medio-lungo periodo un’integrazione significativa della redditività aziendale diretta (traduco: in assenza di immobili a reddito, ovvero sia locati, di proprietà delle società di risalita, gli impianti possono essere tenuti assieme solo costruendo palazze a ripetizione. Il che non è gran bello).

Andiamo avanti.

"Il settore dello sci da discesa, come ben evidenziato dallo studio dell’Università Bocconi, è in crisi. Le vendite delle attrezzature sono drasticamente diminuite e l’aumento della pratica dello snowboard sopperisce solo in minima parte al calo iniziato nei primi anni ’90. Da sport di massa lo sci sta inesorabilmente diventando una disciplina sempre più elitaria non più alla portata della maggior parte della popolazione. Conseguentemente il mercato si sta restringendo, inducendo una concorrenza sempre più aspra tra le varie stazioni sciistiche". Fonte: Questo Trentino, 17 maggio 2008

"Certamente non si può dire che nella scorsa stagione invernale sia mancata la neve, tuttavia i dati pubblicati da Skipass Panorama Turismo, evidenziano un calo di presenze nella maggior parte delle località sciistiche del nostro Paese. Considerando la crisi economica globale, la situazione non è drammatica : un calo medio del 5% delle presenze e un rispettivo decremento del 3,1% dei fatturati devono essere considerati il punto di partenza per un'approfondita riflessione sull'attuale proposta turistica". Fonte: Neveitalia, 15 ottobre 2010

"Una recente ricerca condotta dal CISET sul turismo invernale nelle Alpi italiane ha rilevato come nella stagione invernale la pratica sciistica non rappresenti più oggi la motivazione principale per recarsi in montagna. Se il 51,8% dei turisti raggiunge le località alpine italiane per sciare, il 48,1% anche in inverno lo fa per praticare altre attività come "rilassarsi".
Pur rappresentando ancora il core business del turismo invernale della maggior parte delle località alpine l'industria della neve non è certo quella che offre un elevato grado di ricaduta e degli investimenti e della spesa corrente dei turisti sull'economia locale. [...] Stimolati dalle avvisaglie della "crisi di innevamento" molte destinazioni turistiche competitive hanno iniziato negli ultimi anni a proporre formule di turismo invernale "alternative" basate sul benessere, l'enogastronomia, il turismo culturale, le attività sportive soft all'aria aperta.
Dove il rapporto posti letto in strutture alberghiere e in seconde case è elevato la necessità di offrire proposte di qualità è ovviamente più forte. In Valsassina il turismo è basato in larghissima misura sulla seconda casa. In assenza di un forte settore alberghiero gli stimoli a diversificare e qualificare l'offerta turistica sono meno sentiti, meno immediati. Sono le case vuote, difficili da vendere e ancor più da affittare che spingono a fare qualcosa per ridare valore al "mattone". Ma se si pensa di agire sul solo fronte dello sci per risolvere il problema però non si fa altro che ritardare una crisi più grave e profonda. Anche perché altre destinazioni non stanno con le mani in mano"
. Fonte: Ruralpini.it, 24 febbraio 2010

"1. Nelle classiche stazioni sciistiche della Svizzera i ricavi da trasporti ristagnano negli ultimi 15 anni – è in corso una competizione tendente a spiazzare la concorrenza. Nello stesso periodo, i costi relativi all’innevamento artificiale, alla preparazione delle piste, al servizio di soccorso, alla caduta controllata delle valanghe e alla sicurezza sono cresciuti, passando dal 5% ad un quarto delle spese di gestione (esplosione dei costi).
2. In questo contesto il Cantone Ticino offre una cattiva situazione di partenza per la gestione di stazioni sciistiche, situazione certamente destinata a peggiorare in futuro. Tutte le stazioni sciistiche alpine del Ticino lavorano in perdita. Le stazioni sciistiche ticinesi (a confronto con il resto della Svizzera si tratta di aree piccole e piccolissime) non sono riuscite ad affrontare adeguatamente l’esplosione dei costi nel settore.
3. I cambiamenti climatici e il continuo innalzamento del limite con certezza della neve nel Ticino a 1500 m.s.l.m., e a lungo termine a 1800 m.s.l.m., per sempre più stazioni invernali rende la gestione di impianti sciistici nel Ticino insensata dal punto di vista economico ed ecologico.
4. Sono pochissimi i turisti che si recano nel Ticino con l’intenzione primaria di andare a sciare. I target attuali e futuri delle stazioni sciistiche sono per circa l’80-90% la popolazione locale (ticinesi o persone domiciliate in Ticino), per circa il 10-15% italiani della Lombardia o del Piemonte e per circa il 5%-10% diversi. Fra i ticinesi circa il 10-15% sono associazioni sportive o scuole. Ad eccezione degli ospiti italiani, praticamente tutti godono di tariffe fortemente scontate
(Bastar..!). Le stazioni sciistiche quindi operano in un mercato poco interessante (vedi anche il Capitolo 7 sulla Ticinocard; ricavi per primi passaggi: Ticino Fr. 16.40, Splügen Fr. 21.80, Lenk Fr. 25.60, Alta Engadina Fr. 41.00).
5. Per nessuna delle stazioni sciistiche esiste un business plan con scenari realistici degli sviluppi dei ricavi e con una pianificazione finanziaria. La gamma delle offerte è stretta e uniforme.
6. A Carì e Bosco Gurin gli investimenti sono stati eccessivi e, con ogni evidenza, senza alcuna base economico-aziendale. Essi sono basati su argomentazioni di politica regionale e per la maggior parte finanziati dall’ente pubblico. In queste aree i gestori, gli azionisti, i finanziatori ed altri stakeholder si trovano davanti a un mucchio di cocci e di risanamenti inevitabili. I risanamenti finanziari previsti a Carì e Bosco Gurin sono già a priori destinati a fallire in quanto non contengono misure economico-aziendali efficaci"
. Fonte: Messaggio n. 6129/2008 del Consigliere Marco Borradori al Consiglio di Stato del Canton Ticino.

Proseguiamo?

Il turismo sulle Alpi:
- Balneare e lacuale 36%
- Arte e città 28,1%
- termale 3,9%
- Ambientale 1,0%
- sportivo 2,5%
- enogastronomico 0,7%
- montano invernale 4,1%
- montano estivo 10,8%
- business e altro 12,3%

Secondo CIPRA, il turismo alpino estivo realizza un fatturato complessivo
nettamente superiore di quello invernale (dato medio: nelle località a forte vocazione sciistica il fatturato invernale può essere superiore). Sulle Alpi italiane la percentuale di presenze nel periodo invernale è maggiore e più vicina (ma non superiore) a quelle registrate nel periodo estivo. Fonte: CAI - Club Alpino Italiano, "L'impatto ambientale dello sci", 18 settembre 2010

E ancora:
"E’ un dato di fatto ormai assodato da anni che tutte le stazioni sciistiche difficilmente riescono a chiudere i propri bilanci annuali in attivo, facendo affidamento sulle sole entrate derivanti dagli skipass o dall’utilizzo degli impianti di risalita. Da qui la necessità che gli Enti pubblici e la Regione (Piemonte, n.d.r.) per prima si accollino la responsabilità di garantire maggiore sicurezza per i fruitori delle piste (attuando a livello locale la legge nazionale 363/2003) e l’onere anche economico di sostenere tutte le realtà montane, che spesso trovano difficoltà a decollare. Più soldi pubblici per pochi, evviva! Fonte: Eliorostagno.it, sito del consigliere regionale PD Elio Rostagno (bravo Rostagno, bravo, meno tasse per tutti eh?).

Et dulcis in fundo:

"La tecnologia attuale degli impianti di risalita consente indubbiamente un impatto ambientale meno gravoso che nel passato, grazie ad una maggiore portata e a percorsi più lunghi; la sostituzione di impianti obsoleti determina quindi una riduzione degli effetti negativi sull’ambiente. Non è comunque garantito che l’ampliamento del
demanio sciabile, anche attraverso i collegamenti, produca effetti benefici al turismo dell’area. I costi degli interventi sono molto alti, la fruizione dei collegamenti non sempre agevole (specie se effettuata in alta quota), il sistema ricettivo non sempre adeguato a recepire un incremento consistente di domanda (atteso ed economicamente indispensabile per giustificare gli interventi).
In molte piccole stazioni con scarsa offerta di piste, un modesto ampliamento delle piste o degli impianti può significare ben poco in termini di competitività della stazione; diversamente i costi degli interventi e le condizioni di ammortamento, connesse alla fruibilità, possono incidere pesantemente per anni nella gestione degli impianti.
Tutto questo porta a ritenere che sia oggi opportuno intervenire con ampliamenti e collegamenti solo dove vi siano ragionevoli condizioni di effettivo incremento competitivo della stazione. Diversamente sarebbe largamente auspicabile cominciare a prevedere una diversificazione dell’orientamento della località (dallo sci ad altre attività) per quelle stazioni che non hanno più le condizioni (climatiche e di mercato) per reggere la competizione in un mercato del turismo della neve saturo ed estremamente esigente
. Fonte: Macchiavelli A., docente di economia del turismo all'università di Bergamo, in "Problemi e prospettive del turismo della neve", 2006

Può bastare?

23 commenti:

  1. Secondo me no, non basta: credo Piazzatorre fosse oramai irrecuperabile senza unione impianti: negli ultimi 5 anni è stato sempre peggio e a nulla sono serviti gli sforzi della precedente amministrazione di offrire qualcosa in estate (l'attuale non si è posta il problema e non ci ha neppure provato).

    Ben venga l'unione dei comprensori, il massimo sarebbe anche con la Tagliata.....ma fortunatamente gli alberi non mancano a Piazzatorre.

    altrimenti dovremo vendere le ns. seconde case ed andarcene da un paese fantasma.

    Ciao

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  2. Ben venga l'unione, concordiamo, lo abbiamo scritto anche qua. Io prego l'Altissimo che la scomparsa della Tagliata sia un "gioco" che vale la candela. Sarebbe una beffa troppo grande accorgersi tra qualche anno che il business plan degli impianti faceva acqua o che, semplicemente, non c'era.
    Come Lei ha potuto leggere, gli esempi negativi non mancano.

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  3. Affermazioni del Presidente della Comunità Montana Valle Brembana, a mio parere a dir poco scandalose.....

    Non vogliamo però che il bel Parco delle Orobie Bergamasche divenga una gabbia nella quale rimanere incastrati. I troppi vincoli -Siti di Importanza Comunitaria (Sic) dal difficile governo, Zone a Protezione Speciale per uccelli (Zps) ampissime e allocate sembrerebbe senza coerente distribuzione omogenea sulla intera area regionale, e poi Piani naturalistici, PIF, ecc.-, i pochissimi fondi a disposizione ed alcune normative troppo restrittive, anche di derivazione europea, rischiano di farci divenire troppo “garantisti” per animali e vegetali…. mandando in estinzione la Gente di Montagna. E’ stato avviato un confronto con la Regione e siamo certi che si comprenderanno le difficoltà che si provocano allo sviluppo dei già fragili territori montani....

    Cioè vi rendete conto che gente amministra la Valle?
    Allibito.. "GARANTISTI PER ANIMALI E VEGETALI", MANDANDO IN ESTINZIONE LA GENTE DI MONTAGNA, come se il problema fosse solo la caccia e il taglio del legname, ma questi pensano che la gente sia tutta fessa? Il fine è un altro....
    I problemi della montagna sono ben altri VERGOGNA, ben venga la chiusura di Comunità Montane e Comuni sotto tot. abitanti! Meno enti ci sono meno sperpero di denari pubblici e meno danni...

    http://news.valbrembanaweb.com/index.php/lo-sfogo-degli-amministratori-delle-c-m-perche-enti-inutili/

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  4. Un amministratore di una Comunità Montana che si permette queste dichiarazioni è semplicemente indegno del posto che occupa.
    Possiamo apprezzarne la sincerità, dice quel che pensa, i vincoli gli fanno schifo. Ma allora si dimetta, non può fare il presidente di un ente gestore di SIC e ZPS, tenuto a pianificare e disciplinare l'utilizzo dei boschi, e poi uscirsene con certe affermazioni. Politica dei due forni, roba da putridume democristiano.

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  5. Sul forum brembano l'argomento "rilancio di Piazzatorre" si sta animando... fra pro e contro, cemento no cemento, abbattimento alberi tagliata, c'è gente che minaccia gli utenti.... perchè esprimono dubbi sul piano.Si capisce che Piazzatorre è un paese di "bastonatori".

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  6. E' già un miracolo che i "signori" amministratori di quel forum non abbiano fatto sparire i commenti critici. Slayer, buono quello, "vieni a casa mia", roba da bulletti dello "Stadera".
    Chissenefrega di lui e di quelli come lui, de minimis non curat.
    Certo però, cadono un po' le braccia: due anni e passa per capire che ci sarà una nuova villettopoli dove adesso c'è un bosco d'alto fusto. Mah! E' proprio vero: si contesta l'opera inutile solo quando la si vede davanti alla porta di casa.

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  7. signori che tristezza, quando leggo certi commenti lasciati dal personaggio che citate del forum brembano mi verrebbe voglia di andarmene dal paese!
    complimenti, proprio un bell'esempio di accoglienza!

    oramai il forum brembano è un sito che non da voce a chi la pensa anche una virgola diversamente dall'Evviva, troppo bello, grandi....una volta non era così, ma basta vedere, per chi si ricorda, i personaggi che nel tempo se ne sono allontanati e quelli che vi sono rimasti...

    ma forse sono un po' fuori tema...

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  8. Lei è perfettamente in tema, mi creda.

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  9. E poi guai a criticare o insinuare contro la Lega.....

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  10. Buonasera agli amministratori di questo blog...
    essendomi stata segnalata la cosa e sentendomi "tirato in ballo" gradirei anche potermi quantomeno difendere da accuse che reputo ingiuste come quella avanzata dall'anonimo autore dell'ultimo messaggio:primo,lo invito a citarmi un mio messaggio recente che abbia le caratteristiche di cui parla.
    secondo,il richiamo a Meteopedro è in tono confidenziale e non di minaccia visto che lo conosco bene.
    terzo,anche io facevo parte della "vecchia guardia" dei moderatori del forum.
    quarto,credo che,e chi mi conosce lo può confermare,l'accoglienza faccia proprio parte del mio lavoro e penso (anche se nn mi piace dirlo) di aver fatto qualcosa di positivo e costruttivo in questi anni per Piazzatorre.

    Un saluto
    Slayer (Gaetano Bonetti)

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  11. Bei modi di fare che ha l'addetto al turismo di Piazzatorre.
    Li fa scappare i turisti.

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  12. Sig. Bonetti, accontentato. Però, ci consenta, che sul forum vallare, se non Lei qualche altro amministratore, si sia praticata la censura non è una bugia. Io, personalmente, preferisco il Bonetti albergatore allo slayer forum administrator. Non mi serve conoscere il primo per sapere che è una persona che mette passione nel suo lavoro. Preferisco non conoscere il secondo quando tratta con sufficienza chi sul forum non si unisce ai cori entusiasti.
    Circa l'ultimo commento, ahinoi anonimo anch'esso, sarebbe bene descrivere cosa è successo, proporre esperienze personali può andar bene purché si dia modo a chi legge di capire la situazione e agli eventuali interessati di replicare.
    Per quel che mi riguarda, all'Ufficio Turistico di Piazzatorre, se stiamo parlando di quello, ho sempre trovato cortesia e disponibilità. E quando in servizio c'è (o c'era) quella bella signora romana, anche quel po' d'allegria che non guasta mai.

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  13. Ringrazio Paolo per la risposta che accolgo volentieri.
    Riguardo all'ultimo commento di Anonimo...sarebbe forse meglio che spiegasse di cosa parla, sempre che lo sappia..

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  14. Il forum brembano fornisce preziosissime informazioni sulla valle e credo sia un ottimo strumento informativo.

    Mancano però le piacevoli e brillanti disquisizioni dei "vecchi" e non dimenticati bepi, cllocate, franz, daniele e altri ancora che mi pare siano stati banditi dal forum solo perchè la loro voce a volte era fuori dal coro.

    Se i moderatori del forum invece di dire sempre tutto bello fossero un filo più obiettivi secondo me ne guadagnerebbe il forum stesso.

    tutto qui.

    in quanto al sig. Slayer anch'io credo sia migliore come gestore d'hotel che come moderatore.
    Un consiglio: esci anche tu dal forum.

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  15. il kapo addetto al turismo che tratta a malo modo e pubblicamente conoscenti e meno , non e' una bella immagine!

    Questo e' quanto

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  16. cosa dite,quella nuova pista e' utile x i jeepponi dei capannari e dei latifondisti?

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  17. basito
    avete fatto un patto col diavolo?
    Noto che si aggira qui leccando

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  18. Ahò! Al prossimo Anonimo che arriva NON lo pubblico più.
    Abbiate pazienza, non è possibile andare avanti senza poter capire quali commenti arrivano dalla stessa persona e quali no.
    PER FAVORE: USATE L'OPZIONE Nome/URL, SCRIVETECI PIPPO, GIOVANNI, ETA BETA, NONNA PINA, MA SCRIVETE UNO STRACCIO DI NOME.

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  19. Allora, torniamo al tema.
    Jepponi di capannari e latifondisti? Boh, può darsi, quale pista e dove? Spiegarsi meglio no eh?

    Al basito: chi sarebbe 'sto diavolo che s'aggira leccando? Lasci stare, credo d'aver capito. Non accetto l'attributo, non ci son diavoli in circolazione per quanto mi riguarda. Quanto a patti, garantisco, non se n'è fatti con alcuno. Francamente, non saprei neppure a quale scopo farli, un patto prevede uno scambio e qui non abbiam nulla da scambiare, al massimo qualche idea, ma quella la forniamo volentieri gratis.

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  20. la nuova pista che chiamano ski weg

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  21. Lo skiweg è uno skiweg. Certo, in 7 metri di larghezza ci passano pure due Hummer appaiati :-)

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  22. E' vero che c'è la censura dei messaggi sgraditi sul forum di val brembana web e diversi miei messaggi sono stati censurati ed io sospeso in passato. Ad onor del vero anche una paio di messaggi che ho inviato su questo forum come anonimo ed ovviamente a favore dello sci, dello sviluppo del comprensorio e del progetto in atto non sono mai stati pubblicati. Penso che leggendo entrambi i forum si abbia un informazione completa, avendo informazioni sia da chi è favorevole al progetto che da chi è contrario. Ammetto che comunque tra le due la posizione più estremista e faziosa mi sembra quella di salviamo piazzatorre.
    Questo è evidentemente un forum di persone che non sono interessate allo sci ed agli sport invernali e che portano avanti una crociata contro gli impianti sciistici pur di evitare l'abbattimento del bosco della tagliata. Ognuno ha le sue idee e non ho nè il tempo nè la voglia di argomentare l'infondatezza di molte tesi quì esposte. In democrazia ognuno dice la sua e quindi ben venga anche questo sito e le opinioni che quì si esprimono. Certo non si dica che vi è obbiettività e lasciatemi dire anche faziosità politica contro la maggioranza, che col consenso popolare e democratico da molto tempo governa la nostra regione.

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  23. Caro Franz, mettiamo ben in chiaro le cose:
    faziosi - sì, c'è pure scritto sotto il titolo del blog ("siamo di parte");
    crociata contro gli impianti - no, ben vengano gli impianti, ben vengano i servizi, ma basta scempi ambientali, ce ne sono già troppi in circolazione;
    contro la maggiornaza che governa così meravigliosamente la nostra regione - no e sì. No perchè a parte Claudio, io e Paolo abbiamo votato per candidati che sostenevano la giunta Formigoni. Sì, perchè nell'attuale PdL non ritrovo neppure un centesimo di quella che fu Forza Italia alle origini, partito di cui ero tesserata. Oggi quell'esperienza è morta e sepolta. Aggiungo che della componente ciellina, di cui come tutti sappiamo Formigoni è parte, avrei da sempre fatto volentieri a meno. Il naso me lo sono turato anch'io, oggi però di varcare il confime tra liberalismo e coglionaggine non ho alcuna voglia.
    Ultimo ma non da meno: qui censure volontarie non ne abbiamo mai fatte. Se qualche commento è saltato sicuramente è stato per errore, però nella lista "commenti da moderare" io non vedo alcunché, quindi non saprei spiegare cosa possa essere successo. Se ritiene li riscriva e vedrò di pubblicarli seppur con ritardo. Grazie.

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