Bene, dopo aver parlato delle mie impressioni su questo primo scorcio di stagione invernale che ha visto la parziale
riapertura degli impianti di risalita, in questa seconda parte mi soffermerò sul rapporto tra di essi e Piazzatorre.
Il primo punto da affrontare riguarda la gestione. Ho già detto che ITB ha compiuto un miracolo nel riattivare gli impianti e che il lavoro che sta svolgendo é più che buono, al netto di modesti rilievi che facilmente possono essere rimossi.
Non so, tuttavia, se ITB possa essere, dopo questa stagione 2013-2014, "la" soluzione definitiva per la gestione degli impianti. Il fatto che ITB gestisca Valtorta-Piani di Bobbio, sulla quale i numeri sono ben più pesanti potrebbe anche indurla, qualora non si giungesse all'unificazione effettiva Vaga-Soliva, a fare di Piazzatorre-Vaga una stazione di feeding verso Valtorta e non il contrario.
Vi é poi un aspetto legale da non sottovalutare: un conto è la gestione affidata d'urgenza, senza gara pubblica, che per sua natura non può protrarsi oltre questa stagione (capito Sindaco?), altro conto é l'affidamento per n anni, che richiede obbligatoriamente una procedura di evidenza pubblica, aperta a tutti gli operatori interessati. In tale prospettiva il gestore potrebbe anche cambiare.
Secondo punto: i ritorni economici per Piazzatorre.
So che su questo argomento si aprirà il circo, amen. Cominciamo con l'affermare ciò che tutti hanno potuto vedere ma che molti negheranno ostinatamente: tra il 27/12 e il 6/01, Piazzatorre era tutt'altro che piena come un uovo. Il riscontro é empirico, lo preciso prima che arrivi il farmacista di turno a contestare dati che nessuno ha: sono un buon osservatore, finestre aperte e luci accese non mi sfuggono, e a far quattro conti per estrapolazione ricavando una percentuale attendibile sono ancora in grado, eravamo sotto il 50% di alloggi occupati.
Molte presenze, certamente, ma sempre inferiori sia alla media sia al picco estivo (le tre settimane tra lug-ago), sciatori villeggianti in Piazzatorre comunque minoranza rispetto al totale dei villeggianti stessi.
Picco di presenze tra il 30/12 e l'1/1. Da questo punto di vista la riapertura degli impianti non ha mutato di una virgola lo scenario degli ultimi quattro anni.
Tra gli sciatori una discreta quota era pacificamente rappresentata da non villeggianti, saliti in giornata (magari anche per due-tre giorni consecutivi nel caso di soggiorno in paesi vicini); questi, negli esercizi pubblici e negli alimentari di Piazzatorre (escludendo il Rifugio Gremei e il bar dell'Albergo Pinete) non hanno speso un solo euro.
Liberi di trarre le conclusioni che più vi piacciono, per me quanto osservato conferma ciò che qui abbiamo sempre detto: il funzionamento degli impianti di risalita é importante per il richiamo turistico, ma in assenza di una politica turistica sviluppata sull'intero arco dell'anno attraverso un'offerta plurima e non concentrata solo sulla pratica degli sport invernali, NON é in grado di costituire il pilastro dell'economia locale.
Vi evidenzio che la riapertura degli impianti non ha impedito la repentina chiusura del negozio di abbigliamento che aveva riaperto la scorsa estate nei locali ex Arioli Sport, né impedirà che il negozio di alimentari di via XX Settembre (quello del papà dell'attuale Sindaco) chiuda a fine febbraio p.v.
E' fuori strada chi accusa di ignoranza gli abitanti della valle che restano indifferenti (o addirittura ostili) rispetto al tema degli impianti. Essi fanno un semplice ragionamento economico, se non vedono ritorni si dedicano ad altro, punto. La loro posizione é assai meno pregiudiziale e preconcetta di quella dei "milanesi" che pretendono di dettare la linea ai residenti.
Terzo punto: la sostenibilità del carico turistico.
Qui sono manifesti dolori. Il problema n. 1 di Piazzatorre é la sua armatura urbana, davvero troppo debole. Paradossalmente, che sia aperta solo la Vaga é una fortuna, perché se il comprensorio fosse stato già unificato, ma con i soli Gremei 1 e 2 in funzione, Rossanella sarebbe probabilmente soffocata sotto il carico delle presenze, certo più numerose (15 piste attraggono ben più di 2, su questo penso si sia tutti d'accordo). Ora, immaginatevi il via vai lungo i due assi viari di Piazzatorre, uno messo peggio dell'altro quanto a buche e sconnessioni, immaginatevi le auto parcheggiate anche sugli alberi (in assenza di altro posto) e se riuscite a non inorridire siete pronti per trasferirvi a vivere anche a Lagos, dove il caos e i rifiuti abbandonati per giorni rallegrano l'ambiente e fanno folklore.
Morale: prima di vaneggiare di unificazione del comprensorio sarà bene ricostruire gli impianti di risalita verso Soliva e attrezzare parcheggi adeguati.