sabato 15 ottobre 2011

Della droga edilizia e degli investimenti farlocchi - 2

Il post precedente ha dato modo ai lettori di commentare parecchio sui cosiddetti "investimenti" messi a rischio dalle note vicende piazzatorresi.

Cerchiamo di mettere un punto fermo: un investimento, lasciamo perdere se in beni mobili o immobili e restiamo al concetto base, per essere tale deve avere dei requisiti minimi in assenza dei quali passa dalla categoria, appunto, investimenti, a quella "speculazioni maldestre" (ovvero destinate nella maggior parte dei casi a determinare perdite).

Quali sono questi requisiti minimi:
  1. pianificazione. Non si investe in base a un entusiasmo del momento, ma solo sulla base di un preciso obbiettivo che....
  2. ...deve essere chiaro in termini di rendimento. Quanto intendo realizzare lo devo (quanto più ragionevolmente possibile, cioè attraverso un calcolo attendibile) sapere oggi, non sperare di saperlo in un futuro ignoto.
  3. tempi stabiliti. Devo decidere prima di investire, quanto tempo dovrà durare l'operazione.
  4. piano B. Lo scenario d'investimento può cambiare per effetto di dinamiche esterne non governabili, quindi, devo avere pianificato all'origine anche quali misure correttive introdurre.
  5. accettazione del rischio. Investire comporta un rischio variabile, tanto più alto quanto maggiori sono i fattori che influenzano il valore del capitale da investire o il suo possibile rendimento.
Posso dire che nei pianti greci di quelli che lamentano il deprezzamento della loro amata seconda / terza / quarta casa, non vedo una sola riflessione circa i cinque punti sopra elencati ma l'ennesima lagna italica che tutto riconduce a colpe altrui e ingiustizie umane o divine?

Circa un anno fa, Paolo vi aveva già illustrato attraverso questo post perché l'acquisto di una casa NON è un investimento se la casa è la prima, quella dove abitate, figuriamoci se è la seconda. Io mi limito a ribadire che un investimento, in beni mobili come in beni immobili, è tale quando è svolto a livello professionale o (nel caso del trading mobiliare) almeno inizialmente avvalendosi di consigli professionali.

L'agenzia immobiliare "investe" nella propria attività, ovvero sulle proprie competenze e abilità, e solo indirettamente sull'immobile che compra o vende, in quanto ricava il proprio reddito sull'intermediazione.
L'impresa di costruzioni "investe" anch'essa indirettamente sulle case e sugli appartamenti che costruisce, nel senso che più capacità produttiva detiene e più abile è nel marketing, più immobili vende. Non a caso spesso e volentieri le imprese vendono direttamente.
Le banche e le finanziarie "investono", indirettamente anche loro, sugli immobili di cui finanziano la costruzione o l'acquisto. In realtà investono sulle garanzie offerte dal contraente del prestito, ovvero sulla sua capacità di restituirlo con gli interessi; non sono affatto felici di entrare in possesso di immobili di cui spesso non sanno che fare se non tentare di vendere il più in fretta possibile.
I Comuni "investono" sui permessi di costruire perché, nella loro cecità (ovvero nella vista corta, limitata al mandato amministrativo) non si rendono conto che spesi gli oneri di urbanizzazione, con la sola ICI si fa pochissima strada.

Chi resta allora a "investire" davvero su case e appartamenti? Gli illusi, ovvero gli acquirenti, felici di avere un "capitale". No, il capitale ve lo siete spesi per comprare muri e pavimenti. Speso, capito? Non l'avete più. Avete immobilizzato liquidità, senza alcuna certezza sulla reversibilità dell'azione nel medio-lungo termine, ma soprattutto senza certezza della sua remuneratività.

Non avete investito un bel nulla, avete semmai, e di questo è bene siate consapevoli, soddisfatto un desiderio, rinvigorito la vostra sicurezza psicologica, comprato uno status symbol. Stop.
Se questo è un investimento, allora sappiate che lo è anche giocare ai cavalli.
Ma se chi gioca ai cavalli accetta il rischio di perdere tutto quel che gioca, perché voi non accettate che la vostra seconda casa, dopo uno o cinque o dieci o venti anni e più, valga meno di quando l'avete comprata?

4 commenti:

  1. Credo che questo post sia stato scritto per me quindi la ringrazio per la bella lezione di economia che ha cercato di impartirmi con il solo risultato di lasciarmi nella stessa condizione in cui ero e con le stesse precise idee che avevo senza aver letto il suo post. A parte che credo che lei confonda la sua amata PT con un'altra località, dai mi vuol dire che lei è convinto che avere un appartamento a PT sia uno status symbol?
    Trovo inoltre il suo discorso poco rispettoso e intransigente, lei è sicura che solo perchè ha comprato un bel quadro come lo definisce lei può decidere cosa è bene e cosa è male per il paese. Cosa ne pensano gli abitanti se lo è mai chiesto e se è convinta di avere tutta questa saggezza la prego davvero con tutto il mio cuore si candidi e risolva i problemi del paese.
    Non vorrei sembrare la solita lagna italica come mi definisce lai ma purtroppo un pò di turismo fa bene alle casse e se le casse stanno bene si può fare tante belle cose e a volte purtroppo bisogna scendere a compromessi. L'emilia romagna ha capito bene questa cosa e guardi cosa hanno creato, mi scusi dimenticavo che a lei rimini non piace. A LEI.
    Le ripeto inoltre quello che le ho già detto nei post precedenti io ho fatto, non diciamo più investimento altrimenti sciviamo altri 5 post, ma questo acquisto per uscire dalla città e far respirare meglio i miei figli e poter andare a sciare visto che mi piace, se però questo è un reato o una brutta cosa lei chiedo scusa per i miei brutti pensieri e andro a sciare in altre località nei dintorni. Spero solo che a primavera non mi venga vietato di correre nei boschi (a piedi) o di fare un giro in mountain bike con i miei figli perchè magari in mezzo ai boschi presi dall'enfasi creiamo disturbo alla riproduzione dei lombrichi con qualche coro da alpino.

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  2. A dire la verità, no. Questo post non era dedicato a Macky, però visto che le è piaciuto così tanto....
    Era scritto in relazione alle lagne italiche che lamentano sul forum vallare il deprezzamento del loro immobile.
    Poi non faccia confusione, NON ho scritto che avere un appartamento a Piazzatorre faccia status symbol. Ho scritto una cosa diversa: per molte persone (e sia chiaro che non sto giudicando) avere una casa in proprietà E' uno status symbol, considerano chi vive in affitto o in residence più o meno come un fallito o al massimo come un eccentrico fuori di testa.
    Cosa pensano gli abitanti (di Piazzatorre, immagino si riferisca a loro) l'abbiamo già scritto: sono divisi. C'é chi approva il progetto, chi lo contesta, chi lo subisce rassegnato. Si faccia un giro di ascolto come ce lo siamo fatti noi, possibilmente non solo al bancone del Michetti, e se ne accorgerà anche Lei.
    L'esortazione a candidarsi puzza un po' di "se sei tanto brava/o, fallo tu il Sindaco", il che non esiste. Io un lavoro ce l'ho, e pure assai redditizio (per ora), qui dò sfogo a una passione civile perché ne ho viste sin troppe di boiate propagandate per "sviluppo", e gli effetti di quelle boiate li pagano tutti i cittadini, anche quelli cui all'inizio parevano cose bellissime. Lasci perdere quel che a me piace o no, Rimini va benissimo per chi cerca un certo tipo di divertimento sapendo che tanto il mare laggiù è quasi sempre una ciofeca. Da qui a sostenere che il modello romagnolo sia un esempio da esportare su tutte le coste italiane, ammetterà spero, ce ne corre parecchio.
    Soprattutto non mi attribuisca atteggiamenti da ayatollah ambientalista: non mi sognerei mai di appoggiare l'idea di vietare la MTB nei boschi o la corsa campestre per non disturbare i lombrichi. Viceversa non comprendo e non giustifico i paladini delle libertà (liberalidelcazzo li definirebbe un certo economista di mia conoscenza) che rivendicano il "diritto di scorrazzare con quad e moto da cross sui sentieri.
    Chiudo dicendo che ha fatto benissimo a comprare casa per uscire dalla città (e non per investire, bravo), ma che di case in vendita, senza costruirne di nuove, l'alta valle è piena. Vogliamo partire a discutere da qui una buona volta?

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  3. Gentile Sig.ra Mara,
    è chiaro che Pzt non è in grado di gestire il proprio territorio e le proprie attività. Il fallimento delle iniziative e denaro pubblico speso senza avere benefici è evidente. Quello che manca come notizia è l'entità del denaro gettato al vento da chi gestisce la cosa pubblica. Ad esempio : a quanto il contributo che Pzt ha dato ad Alta Quota direttamente o indirettamente per sostenere la gestione degli impianti ? quanto è stato speso in consulenze tecniche, legali, economiche per i progetti su impianti sci, sulle centrali idroelettriche e forse altro di cui non sono a conoscenza ? quanto costa la gestione dei rifiuti (raccolta ed altro), tenuto conto che Pzt riscuote anche per chi prevalentemente non vi abita per tutto l'anno e che la tariffa è ben superiore a quella di un paese della provincia ? lo stesso discorso vale per l'acqua : non si paga a consumo ma un fisso e si paga di più rispetto ad una famiglia media di altri comuni dove si paga a consumo. Si può continuare parlando anche dei servizi : scuole, palestra (??), ambiente, ... .
    Concludendo, si può avere un dettaglio dell'ammontare in Euro degli sprechi e sperperi (hhha!! l'ANFITEATRO!!) del denaro pubblico pubblico ?

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  4. Notizia di oggi 20/10/11 sui quotidiani bergamaschi.....Bg news e Eco di Bg, "impianti in vendita stagione a rischio,l'ENEL toglie la corrente" dopo due stagioni i rosso Alta Quota abbandona il progetto di rilancio....come gia prospettavo tutti sperano e si augurano, (soprattutto i diretti interessati) una soluzione all'italiana, impianti e debiti in gobba al comune.....se cosi' fosse sarebbe ancora un'altra puttanata, gli imprenditori bollettari se la riderebbero un'altra volta e sarebbe una grande VERGOGNA! Vorrei anche ricordare che un Ente locale (Comune) non puo' fare impresa!

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