domenica 7 novembre 2010

Domande senza risposta e con sorpresa finale

Finalmente il Sindaco parlò.

«La firma della convenzione con la società “Alta Quota” che fa capo all’imprenditore Marco Vigani – ha detto – è prevista dal 15 al 20 di novembre». «Una normativa di luglio, che, in sostanza, obbliga a una maggiore precisione nell’accatastamento dei beni immobili, ci ha costretti a lavori in più. Con il risultato che i tempi si sono allungati. Tuttavia l’iniziativa di “Alta Quota” di realizzare lo skiweg e la campagna di marketing in corso sono la dimostrazione che da dicembre partirà il comprensorio unificato». Fonte: L'Eco di Bergamo.

Bene, anzi male, perché la firma della convenzione sancirà, al minimo, un illecito amministrativo, stante il fatto in-con-fu-ta-bi-le che il PII è decaduto.
L'aspetto più comico però riguarda la motivazione del ritardo:

n. 1 - la normativa di luglio. Luglio??? Vabbè, posto che il PII doveva essere convenzionato entro marzo (un anno dall'approvazione), e che quindi la normativa eventualmente sopravvenuta gli faceva un baffo, citare una norma significa fornire i suoi estremi (tipo, numero, anno). Il virgolettato non li riporta, sono stati omessi o, semplicemente, non esplicitati? E perché?

n. 2 - l'imprenditore. Erano due, uno s'è sfilato. Al di là di tutte le possibili illazioni, visto che Alta Quota si sarebbe impegnata, anche, a realizzare alcune (modeste) opere pubbliche oltre che a gestire gli impianti di risalita, sarebbe il caso di rendere pubbliche ed ufficiali le vere motivazioni per le quali qualcuno ha sentito il bisogno di abbandonare la nave prima ancora che fosse varata. Aggiungo, ribadendo quanto abbiamo scritto più volte, che una società che si presenta come "salvatrice della Patria" dovrebbe avvertire il dovere di rendere pubblici i propri bilanci. Non è un obbligo, certo, è una questione di opportunità, e la parte pubblica del PII, il Comune, dovrebbe essere il primo ad esigere trasparenza.

n. 3 - OFF TOPIC. Non c'entra con le dichiarazioni del Sindaco, ma sono stato da poco informato della cosa e quindi vi rendo edotti. Come alcuni sapranno, a febbraio di quest'anno è entrato in vigore il Piano Territoriale Regionale. Questo strumento si porta in dote il progetto della Rete Ecologica Regionale redatto dalla Fondazione Lombardia Ambiente su commissione della Regione. Indovinate un po' com'è classificato il bosco della Tagliata? Tranquilli, ve lo dico io: ELEMENTO PRIMARIO della rete ecologica. Sticazzi! (direbbero a Roma). Cosa comporta questo piccolo dettaglio? Oh, niente, solo, una criticità grossa come una montagna, perché trasformare un bosco d'alto fusto, elemento primario della rete ecologica regionale, nel momento in cui il PII è morto e sepolto (anche se tutti fan finta di non saperlo), porterà dritti ad una bella denuncia penale nei confronti di almeno tre soggetti: chi chiederà l'autorizzazione, chi la concederà, chi materialmente dovesse tagliare le piante. E la denuncia sarà d'ufficio, ovvero sia non ci sarà bisogno che si scomodino i cattivoni che sono contrari al taglio del bosco, potranno provvedere direttamente la Forestale, la Soprintendenza, o (poco probabile visti i soggetti) la Regione medesima. Bingo!

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