domenica 16 novembre 2008

La lettera scarlatta

Sottotitolo: non esattamente quella del romanzo di Nathaniel Hawthorne, ma qualcosa del genere, fatte le debite differenze.

Piazzatorre sull'orlo del baratro è il titolo di una "Lettera al Direttore" pubblicata da Bergamo News sabato 8 novembre 2008. Scarlatta? Sì, perché al pari della ben più illustre lettera "A" apposta sul petto dell'adultera Hester, a simbolo della vergogna e del disonore della sventurata donna, ciò di cui parliamo è un normale scritto di denuncia e di richiamo alla ragione, letto il quale occorrerebbe provare se non vergogna e disonore, almeno, imbarazzo rispetto al nuovo ed entusiasmante corso dell'urbanistica piazzatorrese.

Macché, in un battibaleno, G. e A., due impavidi sostenitori del PII di Piazzatorre, o almeno del principio "padroni a casa nostra" (vostra forse, pagata da altri certamente) giungono in difesa del loro sogno e si producono in commenti deprimenti, lanciando accuse di malafede, di scarsità d'idee, di fare solo bla-bla, per non parlare di un folgorante "Siete turisti? Allora fate i turisti" (e non rompete i c..... n.d.r. Giusto?) che suscita, comprensibilmente, le ire di una commentatrice.

A. si produce addirittura in riferimenti terapeutici, vagamente offensivi, ed in richiami (ullallà) a Voltaire, che probabilmente si starà chiedendo il motivo di tanta passione a sproposito nei suoi confronti.

Che dire? Niente, meglio, molto meglio tacere. Come disse qualcuno di cui non ricordo le generalità, mai mettersi a discutere con uno sciocco, dopo un po' chi ascolta non coglie più la differenza tra i contendenti.

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