Passateci il titolo "culinario", crediamo renda piuttosto bene l'immagine di una Valle nella quale il fermento urbanistico è particolarmente attivo.
Uno sguardo a San Pellegrino Terme e compare il progetto del francese Dominique Perrault per la riqualificazione dell'intero complesso termale.
Ti giri a nord-est, verso Foppolo, e compare un altro PII, a proposito del quale, senza entrare nel merito del Programma, osserviamo subito due cose:
- attraverso il sito appositamente predisposto, il Comune di Foppolo si pone anni luce avanti a quello di Piazzatorre per trasparenza, completezza di informazione e documentazione. Si noti che stiamo parlando di due Enti Locali che per dimensioni e organizzazione sono assolutamente analoghi.
- le reazioni ed i commenti a questo PII sono del tutto diverse rispetto a quelle registrate per il PII di Piazzatorre. Nel caso di Foppolo si parla senza troppe perifrasi di "pazzia" e di "bruttura". Una reazione che incuriosisce.
Ora, posto che il giudizio su un progetto, urbanistico o edilizio che sia, non riesce quasi mai a prescindere (anche) da elementi soggettivi, a noi sorge una domanda: ma in tutto questo attivismo a riqualificare, rilanciare, sviluppare, e altri "...are" a piacere, a parte gli obiettivi immobiliari, c'è un disegno, una strategia (come si usa dire da un po' di tempo), un coordinamento, o ognuno si muove per i fatti suoi senza preoccuparsi minimamente di quel che succede oltre i propri confini amministrativi?
In altre parole, non è che si sta andando inconsapevolmente verso la replica, a scala locale, di un unico modello indifferenziato, che condurrà alla omogeneizzazione ed alla banalizzazione dei singoli territori, rendendo il "sistema" turistico della Valle, complessivamente, meno competitivo nei confronti di altre realtà montane alpine o di altri "sistemi" che, al contrario, si attrezzano sempre più, attraverso sinergie interne, per competere a scala globale e contrastare l'attrazione di località italiane ed estere?
Nessun commento:
Posta un commento