Prendendo spunto dai commenti un precedente post, vorrei provare ad esporre la mia personalissima idea circa una possibile modifica al PII di Piazzatorre, muovendo dall'assunto di Mara, a mio avviso più che realistico.
Condivido anch'io l'opinione che le osservazioni al PII potranno essere accettate dal Comune solo se avanzate da soggetti che abbiano in loco interessi diretti e solo se volte a modesti maquillage del Programma.
Qui però siamo svincolati da cautele giuridiche, possiamo anche sbizzarrirci, entro limiti ragionevoli.
La mia idea è che, posto che alla fine il PII si farà (anche solo perché dopo essersi vendute pure la mamma e la zia, li voglio vedere gli amministratori di Piazzatorre fare marcia indietro!), si dovrebbe farlo limitando i danni: nuovo motto "salvare il salvabile".
Cosa salvare? Molto semplice: il bosco della Tagliata. Si facciano tutte le altre nuove costruzioni previste dal programma ma non quelle localizzate dove ora c'è il bosco.
A quale prezzo? Meno impegni per l'Alta Quota: anziché dieci anni di gestione degli impianti (che sono una perdita sparata, non c'è dubbio in proposito), solo cinque, non un giorno di più. E se non bastasse, al diavolo la ricostruzione dell'impianto di risalita a fianco del bar del "Michetti" (così il nostro "simpatico" barista ed i suoi colleghi ed accoliti avranno il pane che si meritano per le focacce che hanno generosamente rifilato al paese).
Ci pensi gentilissima dottoressa Arioli, ci pensi.
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