martedì 8 novembre 2011

Dear Macky...

...veniamo a noi.

Dunque, vediamo un po', se per Lei va bene partirei a raccontare un po' di Piazzatorre, che da qui indicherò PZT, per far prima.

PZT fu una di quelle località che per un buon quindicennio dopo la fine della SGM (la prendo un po' lunga, abbia pazienza), sonnecchiava tranquilla nella sua valle, viveva di quel poco che l'economia di una zona manifestamente depressa le concedeva, vedeva pochi (ma probabilmente buoni) turisti, piuttosto sciuri, oltre ai ragazzi che dalla città venivano deportati (ops, pardon) entusiasticamente accompagnati nelle colonie estive. Nulla di più o di meno di molte altre località montane sparse per la Penisola.

Facciamo un salto di altri quindici anni. Primi anni '70 del secolo scorso. PZT scopre una "vocazione" più spiccata per il turismo invernale, arriva un po' in ritardo rispetto ad altre località più rinomate ma arriva. E qui faccio il primo appunto: in realtà, non è PZT a scoprire il turismo, é l'esatto contrario, e perché? Perché sono gli anni in cui lo sci comincia a uscire dall'aura elitaria che lo contraddistingue, e la voglia di mettere gli sci ai piedi comincia a diffondersi presso un pubblico più vasto, quello che non può permettersi Cortina, ma che ha abbastanza denari per fare qualcosa in più della gitarella fuori porta la domenica.

Qualche anno ancora e lo sci, complice la "Valanga Azzurra" diventa "popolare" quasi come il calcio. Ricordo come fosse oggi che i bambini che non potevano venire in montagna a sciare, provavano qualcosa di analogo ai loro coetanei odierni ai quali i genitori non regalano l'iPhone.

Quegli anni sono quelli in cui il boom edilizio ha iniziato a modificare massicciamente l'aspetto di PZT. E' stata un'onda lunga, durata fino a tutti gli '80 direi, se la memoria non mi tradisce.

Comunque, PZT era a quel punto effettivamente una località, se non rinomata, senz'altro piacevole, e vivace direi, almeno per gli standard dell'epoca.

Cosa è accaduto da lì in avanti? Due cose, fondamentalmente, anzi, tre. Una a livello "Alpi", ovvero un calo dell'interesse verso gli sport invernali, dapprima meno sensibile poi sempre più marcato.
Due a livello locale: a) non si è fiutato il vento che cambiava, non si sono cambiate strategie e proposte per consolidare il ruolo turistico del paese. Tutto o quasi restava ancorato al mito della "seconda casa"; b) i dissapori tra famiglie e tra gruppi d'interessi locali hanno avuto il sopravvento sull'interesse generale.

A fine anni '90 il patatrac era ormai prossimo, e puntualmente si è verificato dopo qualche anno. Nel 2002, forse 2003, PZT era ben avviata su un binario morto, complice se vuole un ricambio generazionale che NON ha visto il subentro a diverse attività presenti in paese, le quali conseguentemente hanno chiuso una dopo l'altra. Intendiamoci, il ricambio non c'é stato anche perché la redditività di quelle attività era via via divenuta sempre più marginale.

Ho quasi finito eh, resista Macky.

Nel 2006, credo, fu eletta sindaco Federica Arioli, una donna giovane, preparata, sulla quale io stessa avevo posto molte speranze. Federica era partita molto bene secondo me, aveva portato una ventata di rinnovamento. Non è stata seguita. E' stata osteggiata, ha dovuto scendere a patti con una parte della minoranza consiliare, digerire un "ribaltino" indegno, e infine, forse esausta anch'essa, ha ceduto al "richiamo della foresta", cioè alla proposta di curare il malato (PZT) con la medicina che, alla fine dei conti, l'aveva steso definitivamente: ulteriore indiscriminata crescita edilizia.

Qui contestiamo ferocemente lo strumento utilizzato per dare il "la" a tale crescita, un Programma Integrato di Intervento che oltre a cose accettabilissime e sensate (la riqualificazione dei due rottami rappresentati dalle ex Colonie) prevede una demenziale villettopoli sull'area dove ora sorge il bosco urbano della "Tagliata".

Io non lo so se questo blog ha contribuito a rompere quel "bel" giocattolo di cui in tanti si erano subito innamorati (il PII), so che per aver osato criticarlo e combatterlo ci siamo presi dei crociati, degli integralisti, dei talebani, degli oscurantisti, ecc. ecc.

Le nostre proposte, diceva? Il blog le riporta. L'ultima è piuttosto recente, l'ha formulata Paolo, prendendosi ovviamente un sacco di pernacchie. Altre le troverà in post più vecchi, a partire dal 2009 credo, forse anche da prima.

Tutte regolarmente ignorate, ma nessuno, ripeto nessuno, ha sinora presentato proposte d'altro tipo.

Sostanzialmente ci si sta impiccando allo sci come elemento salvifico, ignorando ostinatamente numeri e documenti che danno ampia dimostrazione circa il fatto che gli sport invernali devono essere ormai visti come un complemento ad un'offerta turistica più strutturata ed estesa all'intero anno, o almeno a sua larga parte (si veda i tag "Sport invernali e turismo").

Cosa vorrei? Quello che tutti (credo) vogliono: una Piazzatorre più bella, più accogliente, più ordinata, più viva IN PRIMO LUOGO PER CHI CI ABITA, perché, checché qualcuno ne pensi, io credo che chi decide di vivere in montagna meriti più rispetto di quello che noi turisti mediamente concediamo con sufficienza, trattando questi luoghi con la stessa filosofia "usa, consuma e getta" che utilizziamo per una qualsiasi forma di divertimento. Disprezzo chi dichiara senza vergogna "ho comprato la casa per usarla due settimane l'anno, e va bene così, di tutto il resto non mi frega nulla".

Lo so bene che è più facile a dirsi che a farsi, ma levarsi la cazzuola dalla testa è un passo fondamentale per cominciare a fare qualcosa di buono. Molti villeggianti (non sto nemmeno parlando di me, pensi) hanno chiesto non so quante volte di essere maggiormente ascoltati, non si pretendeva il voto amministrativo, ma almeno una considerazione maggiore. Si è preferito dar loro in pasto lo "zuccherino" dell'unificazione degli impianti (pur benedetta sia chiaro) per nascondere l'assenza di qualsivoglia altra progettualità che non fosse quella legata alla speculazione edilizia.

Salvare gli attuali impianti di risalita vale qualsiasi prezzo ambientale? Per noi no.

Macky, creda, lo so che costruire un programma turistico è tutt'altro che facile, anni fa sono stata advisor per un Consorzio italiano, a partecipazione mista pubblico-privata, che gestiva un'area turistica, estiva e invernale, grande penso quanto mezza provincia di Bergamo, ricordo ancora l'imbarazzo che dovevo nascondere rispetto alla pochezza e alla vacuità delle proposte contenute nel loro Piano di Sviluppo, c'era da chiedersi se davvero quell'enorme contesto avesse una vocazione turistica o se la si stesse inventando di sana pianta. Si figuri se non comprendo le difficoltà di PZT, ma comprendere non significa dover giustificare la mancanza di strategie, di politiche, di linee d'azione che non siano quelle utilizzate negli ultimi trent'anni del secolo scorso.

6 commenti:

  1. Wow un post tutto per me... che emozione.
    Grazie per la spiega pur non conoscendo le vicissitudini pensavo a qualcosa di simile e in effetti non ho sbagliato di molto.
    Il pensiero di farne un centro residenziale per anziani non mi sembra una gran pensata, però almeno è una pensata.
    Credo che in un momento di crisi come questo purtroppo l'unica scelta sia quella di buttarsi su più fronti che partano dai servizi alle famiglie che vogliono sciare con i bimbi e quindi tutto quello che ne è legato. Non si può dimenticare i ragazzi perchè sarannno gli adulti e i genitori di domani. I bei 40enni come me che magari dopo una bella sciata gradiscono un bel localino per rilassarsi e naturalmente anche gli anziani. Fare qualcosa perchè si possa sciare tutto l'inverno e sperare che gli sciatori continuino la stagione anche quando la neve finisce organizzando manifestazioni concerti ecc. Rendere la montagna un paradiso per ciclisti e passaggiatori per l'estate. Creare un bel centro benessere che sicuramente non fa schifo e piace a tutti e migliorare l'offerta alberghiera (non per qualità che non conosco ma per quantità). Puntare su più tipologie di mercato fa in modo che se una di queste venga meno si possa cercare di migliorare in quel settore per farla ritornare ma si continua allo stesso tempo a fare guadagni per mezzo delle altre. L'unica nota dolente è che per fare questo ci vogliono dei pazzi sognatori molto ricchi, tipologia difficile da trovare oggi. E per chi ha detto i cinesi, ben vengano finanziatori esteri dal canto mio male non possono fare. Sicuramente uno degli scogli più difficile da superare è proprio quello degli abitanti che spesso vivono con quello che già anno e non hanno voglia di richiare investendo, da un certo punto di vista li capisco visti il momento da dall'altro corrono il rischi di castrarsi da soli.
    Per finire se dovessi puntare su una sola tipologia non sceglierei comunque gli anziani ma piuttosto le famigie e magari quelle numerose fornendo agevolazioni e servizi lo dico perchè avendo io 3 figli so cosa trovo in giro (nulla) e sapere di trovare alberghi, case e impianti attrezzati per chi è un bel gruppetto sarebbe una gioia inoltre come dicevo prima i figli diventaranno ragazzi e poi adulti. Io per primo diventato adulto son tornato a sciare in trentino ad Andalo perchè li ero stato e riscordavo che si stava bene con la famiglia.

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  2. Bel quarantenne? WOW! Sono in via di separazione, mi manda una foto? Io ho qualche anno in più, però sono ricca eh!

    Scherzi a parte, sono d'accordo praticamente su tutto quel che dice. Preciserei solo che l'idea di incoraggiare la residenzialità di anziani è legata al sistema di servizi che si potrebbe insediare stabilmente, creando occupazione e indotto.
    Ottima anche la Sua proposta di pacchetti famiglia, che tuttavia necessita di condizioni oggi ardue: una maggiore ricettività alberghiera e un regime di affittanze professionale. La prima purtroppo è scoraggiata anche dall'eccessiva presenza di seconde case.
    Bene anche il centro benessere, che peraltro, il PII prevede presso l'ex colonia genovese (e su questo NON muoviamo affatto contestazioni). Esprimerei una cautela sull'eventuale piscina collegata (chiesta da molti), che dovrebbe essere coperta, e che dovrebbe porsi come complemento e non come concorrente a quella di Olmo, al fine di evitare l'ennesima guerra di campanile.

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  3. Cari Macky e Mara,
    condivido pienamente tutte queste ultime proposte indicate.
    Anche io ho 2 figli e sarei molto contenta di vedere Pt "rinascere" in questo modo.
    Pero' come fare? Mara x te che sei piu' "pratica" di queste cose, il comune potrebbe fare qualcosa? oppure la pro loco? diversamente chi? Se aspettiamo il ricco di turno che abbia voglia di investire rischiamo di aspettare ancora 10 anni e vedere Pt morire.
    Se neanche piu' il turismo invernale si riversa in paese tutte le attivita' ora presenti andrebbero a chiudere e peggirare la situazione attuale.
    A livello pubblico non si puo' chiedere nulla?

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  4. Carissimi tutti..
    mi giunge notizia da parte di un amico,abitante del principato,che le trattative sono chiuse.
    Preparo le mie pelli di foca..purtroppo fumata nera,:-(

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  5. Beppe, questa del "principato" mi è nuova! Comunque, siamo avvezzi ad annunci, seguit da smentite, da smentite delle smentite...
    Vedremo.

    @ Anonima: non riesco a rispondere all'interno di un commento. Ci faccio un piccolo post, ok? Però domani o sabato, stasera sono un po' lessa.

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  6. Grazie mille sig. Beppe mi ha fatto dormire male sta notte per la notizia ma visto che nessuno sa nulla tranne lei faccia nome e cognome e non notizie vaghe.
    Grazie

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